Taraxacum Officinale – IL TARASSACO

0

Di Lucilla Pieralli
(pubblicato nell’estate 2009)

Il Tarassaco, ovvero il Piscialletto nella definizione comune è la più semplice e popolare delle piante dei nostri prati. Detta anche Dente di Leone o Soffione, dimostra già dagli innumerevoli nomi le sue tante caratteristiche. La sua rosetta basale è inconfondibile, ha foglie dentellate e molto fitte, commestibili e buonissime, tanto da essere ricercate nei prati primaverili da molte persone. Si chiama dente di leone infatti per la forma delle dentellature. Cicoria selvatica è ancora una sua definizione e bollita e saltata in padella con uno spicchio d’aglio è un contorno strepitoso per le carni di maiale.
Attenzione però ai materassi durante la notte: è fortemente diuretica e depurativa e mangiarne in abbondanza ripulisce gli organi interni appesantiti dal lungo inverno aumentando la diuresi. Il suo fiore giallo splendente colora le nostre più avventurose insalate senza interferire con spericolati e rischiosi sapori. Insomma, fa bella un’insalata senza alterarne il gusto.
Ma l’aspetto più sorprendente è dato dal Soffione, una palla di acheni sferica e perfetta che al primo refolo di vento spande nel cielo i suoi perfetti semi ad ombrellino. I bambini lo sanno bene e il loro soffio dà l’avvio a viaggi infiniti che portano gli ombrellini lontano lontano, fino al mare e ancor di più. Le sue radici hanno proprietà digestive e lassative ed entrano in tante composizioni di tisane destinate alla depurazione. Ma non basta, con esse si produce un succedaneo del caffè ancora in uso, la famosa miscela Leone che si aggiungeva al normale caffè per renderlo più leggero ma ugualmente saporito. Nei costumi antichi il soffione veniva considerato una specie di oracolo, e se tutti gli acheni volavano via al primo soffio, voleva dire che l’amato era veramente innamorato, che il desiderio si sarebbe avverato, che la fortuna avrebbe arriso.
Oggi accontentiamoci di farne un buon uso in cucina e di conservarne una buona scorta in freezer, già bollito. Secchiamo un po’ di radici e spezzettiamole. Durante l’inverno ci serviranno per qualche tisana depurativa dopo una gran mangiata, insieme ad altre radici come quelle di bardana e di altea e alle di menta,

Condividi con

About Author

Comments are closed.