Colorata, cremosa, dal gusto agrodolce è l’ortaggio dell’autunno e dell’inverno. Nelle epoche antiche era considerato cibo per poveri. È coltivata ovunque ma ne esiste anche un tipo selvatico
di Claudia Filipello
È abitualmente coltivata ovunque, e fornisce un frutto usato come alimento, ricco soprattutto in fibre, acqua, minerali e vitamine. La zucca è considerata un ottimo nutrimento, idoneo a convalescenti e per coloro che hanno un insufficiente fuoco digestivo, cioè secondo la naturopatia, una scarsa capacità di scindere gli elementi complessi del cibo.
La zucca ha un fusto sdraiato, angoloso, ruvido, peloso e con numerosi viticci, oltre a un fiore di colore bianco verde o arancio-giallo candido con grandi foglie. Si coltiva praticamente negli orti di tutta l’Italia.
Esiste anche un tipo di zucca selvatica conosciuta con il nome di Zucca Bryonia dioica, sempre della famiglia delle Cucurbitacee; in Italia vegeta nei luoghi incolti.
A scopo medicinale la tradizione popolare utilizza i semi della zucca, ricchi in fitosteroli, tocoferolo, numerosi minerali, proteine, pectina, acido salicilico, cucurbitina. Quest’ultima è un aminoacido, presente in quantità variabile, nelle diverse specie di zucca, dotato di attività antielmintica: paralizza i vermi intestinali, quali tenia e ascaridi, facendoli distaccare dalla parete intestinale.
In passato veniva consigliata l’assunzione di una pasta a base di semi di zucca tritati per questo problema: 140 gr di semi maturi, essiccati, sbucciati e pestati in un mortaio con 60 gr di miele, fino a ridurli in una pasta omogenea, aggiungendo acqua e limone. Era consigliata l’assunzione di diversi cucchiai nella giornata o in più giornate a cui seguiva poi la somministrazione di un lassativo drastico, per permettere l’eliminazione completa dei vermi morti.
I moderni studi di farmacologia e di clinica hanno confermato l’uso terapeutico dei semi di zucca per il motivo sopraindicato, ma in olio estratto dai semi di zucca, ricco in fitosteroli. L’olio è altrettanto terapeutico come rimedio per l’infiammazione prostatica. L’attività antiproliferativa nel tessuto prostatico, è mediata presumibilmente dalla cucurbitina stessa, o come raccontano studi scientifici farmacologici sperimentali recenti dai fitosteroli simili a quelli presenti nella radice di Ortica e nel seme della Serenoa (spinasterolo, stigmasterolo, campesterolo e squalene). Il meccanismo d’azione consiste nel blocco reversibile dei meccanismi biologici e biochimici dell’infiammazione cronica a carico dei fibroblasti del tessuto prostatico. Questo meccanismo non semplice è stato dimostrato recentemente.
Studi clinici hanno posto attenzione e provato altresì la sicurezza d’impiego e l’efficacia nel ridurre i sintomi dell’ipertrofia prostatica con aumento del flusso urinario, riduzione della frequenza delle minzioni notturne, riduzione del volume vescicale residuo; a cui fa seguito la riduzione di tutta la componente infiammatoria che caratterizza questa disarmonia endocrina che riguarda la prostata.
Ancora una volta, la scienza ripercorre e dimostra l’uso ben fatto dell’antica fitoterapia. Altri rimedi molto interessanti che utilizzano la zucca come ingrediente principale attingono l’origine ad un tempo molto lontano.
Ad esempio: il decotto di zucca ha un’azione emolliente, antibatterico intestinale ed è un un valido nutrimento nei casi di dissenteria. La preparazione prevede di far bollire in 1 litro di acqua, 100 gr di polpa di zucca a pezzetti, fino a quando l’acqua si sarà ridotta della metà del suo volume iniziale. Posologia: sorseggiare 2 tazze al giorno oppure una dose doppia una volta al giorno; il succo di zucca ha un’azione lassativa utile per la stitichezza abituale. Si ottiene riducendo la zucca fresca in una polpa cremosa a cui aggiungere del miele. Posologia: un bicchiere a digiuno a giorni alternati per circa un mese; il cataplasma: per scottature e contusioni. Pestare nel mortaio una manciata di foglie di zucca fresche, dopo averle lavate ed asciugate. Il succo che ne esce si applica sulla zona dolorante.
La zucca è già medicina nelle varie preparazioni in cucina casalinga, specialmente lessata in acqua e condita con un poco di olio. È cibo benefico per i convalescenti, per i dispeptici, per gli anziani e per chi soffre di stitichezza. Non è indicata per chi soffre di disturbi intestinali come il meteorismo. La zucca non ha controindicazioni particolari, tranne nei casi di allergie specifiche, anche se rare. I semi di zucca forniscono più calorie rispetto alla polpa ma hanno un contenuto lipidico maggiore per cui si consiglia di non abusarne.
La zucca colorata, cremosa, dal gusto agrodolce è un ortaggio i cui colori caldi ed avvolgenti richiamano le sfumature dell’autunno e dell’inverno, del tramonto e delle lunghe sere fredde davanti al fuoco. Nelle epoche antiche, in realtà, era considerato un ortaggio ed un cibo di poco prestigio, comunemente utilizzata dai poveri. Tuttavia, a causa delle lunghe carestie, i pregiudizi lasciarono spazio ad un maggior riguardo verso la zucca che iniziò ad essere apprezzata anche dalle classi sociali più abbienti.