La seconda mappa del viaggio tra le aree naturali protette della Bassa tra percorsi a piedi e in bicicletta per scoprire il territorio
di di Andrea Morisi e Linda Cavicchi – Sustenia S.r.l.
La seconda delle sette mappe turistiche inserite nel progetto editoriale “Viaggio in Provincia. Ritorno in Pianura!” riguarda il territorio dei comuni di Galliera e Pieve di Cento.
L’iniziativa prende il via nell’ambito della valorizzazione delle aree protette della Convenzione GIAPP e dell’animazione dell’offerta del territorio della pianura afferente al punto informativo turistico eXtraBO ed è stata possibile grazie al supporto di Città Metropolitana, Unione Reno Galliera, Comuni di Crevalcore, San Giovanni in Persiceto e Sala Bolognese, Bologna Welcome, Cooperativa Campi d’Arte, Sustenia srl e, naturalmente, Nelle Valli Bolognesi – Emil Banca. Il piano dell’opera per ora prevede la stampa di 7 mappe pieghevoli delle aree verdi della pianura, di cui una generale della pianura e sei riguardanti i territori di Crevalcore, Pieve di Cento e Galliera, Baricella, San Giovanni in Persiceto, Sala Bolognese, Bentivoglio e San Pietro in Casale in modo da fornire informazioni pratiche per la fruizione dell’intera offerta locale, sommando natura, cultura, arte, storia e suggerendo percorsi cicloturistici, ma anche a piedi, in modo lento, diffuso, sostenibile e responsabile.
PER INFO POTETE SCRIVERE ALLA NOSTRA REDAZIONE: VALLIBOLOGNESI@EMILBANCA.IT
In questo tratto di pianura, il Reno, il fiume bolognese per eccellenza, cambia improvvisamente la sua direzione, piegando ad angolo retto verso est per proseguire poi verso il Mare Adriatico. Proprio in questo punto, la golena fluviale tra gli argini si allarga: nel territorio ferrarese ospita la Foresta della Panfilia, mentre nella parte bolognese si trova l’Area di Riequilibrio Ecologico “Bisana”, e insieme formano un unico complesso di grande rilievo naturalistico.

Il Fiume Reno alla Bisana
Estesa su una superficie di 65 ettari, quest’area è in gestione condivisa dai due comuni di Galliera e Pieve di Cento. La Bisana costituisce un nodo ecologico e idraulico di particolare rilievo: per questo rientra nel sistema delle aree protette della Regione Emilia-Romagna, nonché tra i siti facenti parte della Convenzione GIAPP (Gestione Integrata delle Aree Protette della Pianura).
Il corso e l’alveo del fiume presentano le caratteristiche ambientali tipiche dei tracciati di pianura, altrove in gran parte arginati e canalizzati. Le golene del Reno alla Bisana mantengono, eccezionalmente e grazie ad interventi di riqualificazione appositamente realizzati, caratteristiche di naturalità e presenza di habitat. Nel corso del nostro passato, infatti, i boschi sono stati i primi habitat ad essere dissodati per far spazio alle coltivazioni e successivamente agli insediamenti urbani. Anche le aree fluviali sono tra quelle più penalizzate dall’utilizzo antropico del territorio, che ha portato al restringimento, alla canalizzazione e banalizzazione di molti corpi idrici della pianura: proprio per questo la conservazione dell’ambiente della Bisana è molto prezioso, per conservare gli spazi naturali scomparsi altrove.
La natura della Bisana

L’area protetta della Bisana è perfettamente fruibile dai visitatori, che si possono recare in osservazione senza recare disturbo alla fauna grazie ad un percorso di visita che permette di toccare tutti gli habitat presenti in questo luogo. Questo è possibile grazie agli interventi di naturalizzazione come la messa a dimora di alberi e arbusti, la realizzazione di rifugi per della fauna, oltre al potenziamento delle condizioni di fruizione a cui ha provveduto la gestione dell’area protetta.
Sono tanti gli habitat che si manifestano nell’area della Bisana: dalle aree forestali a salice e pioppo delle rive del fiume e dell’alveo, alle aree prative e alle radure che diversificano l’ambiente golenale, cioè lo spazio compreso tra l’alveo del Reno ed i suoi argini. Lo spazio golenale, in passato adibito a medicaio, è stato rimboschito e ospita macchie boscate composte da pioppi, aceri campestri, olmi, querce e un sottobosco di biancospino, sanguinello, prugnolo, fusaggine e altri arbusti. Nella parte centrale dell’area, tra l’argine maestro e uno minore più interno, si trova una zona occupata da molti anni da un bosco spontaneo di pioppi bianchi e fitto sottobosco, cuore naturale dell’area protetta. I possenti argini sono ricoperti da formazioni erbacee seminaturali dove, in primavera, si possono osservare alcune specie di orchidee. Nelle aree dove il bosco si affaccia sulle radure erbacee si formano strutture vegetali di transizione molto importanti, con arbusti e alte erbe che danno origine a un folto intrico in cui trovano rifugio e opportunità di riproduzione molti organismi.
La Bisana ospita quindi un notevole numero di specie animali, presenti grazie al mantenimento di condizioni naturali in questa preziosa area. Il visitatore attento può osservare nelle macchie boscate usignoli, beccamoschini, usignoli di fiume, capinere e canapini. Nelle parti più interne del bosco si trovano picchio verde e picchio rosso maggiore, cinciallegra e cinciarella, codibugnolo, merlo e altri uccelli di macchia, oltre a vari rapaci notturni come il gufo comune, l’assiolo e l’allocco. Nel bosco sosta anche la beccaccia, mentre nelle aree più aperte possono essere presenti l’averla piccola, il saltimpalo e l’allodola. Lungo il fiume e nella foresta a galleria che dà sull’alveo, si possono osservare aironi cenerini, nitticore, garzette e cormorani.
Il patrimonio storico-artistico

Casa degli anziani a Pieve di Cento
Se è vero che la mappa vuole per la prima volta portare l’attenzione sull’area naturale, è anche vero che questa parte di pianura offre uno spaccato storico-artistico di grande rilevanza. La proposta della mappa è, come per tutto questo formato editoriale, quella di mettere in correlazione l’intero patrimonio, sia naturalistico sia culturale, del territorio rappresentato. E così, la storia del territorio si incrocia con quella del corso del Fiume Reno, in una terra condivisa dalle acque fin dall’epoca romana.
Per il territorio di Galliera, comune è costituito da tre centri, Galliera Antica, San Venanzio e San Vincenzo, la mappa riporta le emergenze storico-artistiche come Villa Bonora o la Torre di Galliera e si rinvengono le testimonianze medievali del sistema di fortificazioni che Bologna eresse alla fine del XII secolo.
Per Pieve di Cento, un borgo estremamente ricco di storia, tradizioni e monumenti, vengono messi in evidenza alcuni punti irrinunciabili da come il Teatro A. Zeppilli e il suo Museo della Musica, la Collegiata che ospita, tra gli altri, quadri di grandi autori come Guido Reni e Guercino, nonché la Casa degli Anziani con l’antico portico ligneo, il Museo Magi900 e la Chiesa della SS. Trinità che ospita uno degli oratori meglio affrescati di tutta l’area della pianura.
La storia e la natura vengono così unite da due itinerari, appositamente suggeriti nella mappa, percorribili sia a piedi sia in bicicletta, per mettere in comunicazione i due centri abitati e il loro patrimonio storico con l’area di riequilibrio ecologico “Bisana”.