Ritorno a… CASTEL MAGGIORE

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L’ottavo appuntamento del viaggio green alla ri-scoperta della pianura bolognese

Linda Cavicchi – Andrea Morisi – Sustenia srl

Appena fuori dalla rete urbana di Bologna si apre il territorio del Comune di Castel Maggiore: un tempo chiamato Castagnolo Maggiore, abbiamo testimonianze dell’importanza di questa zona già dall’Alto Medioevo. Sono i numerosi ordini monastici presenti nella zona che ci lasciano alcuni preziosi edifici di culto, come la chiesetta romanica di S. Biagio di Saliceto. Ma fu il Duecento con lo scavo del Canale Navile, il principale corso d’acqua del bolognese, che rese questa zona fondamentale tappa tra la città e il Po. Oggi Castel Maggiore offre un territorio variegato caratterizzato da una campagna con numerose ville, un tempo luoghi di villeggiatura della nobiltà bolognese, un borgo storico raccolto intorno al Navile e numerosi percorsi ciclabili e naturalistici.

La natura

L’Area di Riequilibrio Ecologico “Golena San Vitale”, accessibile dalla frazione di Trebbo, offre la visione di un fiume ancora “selvatico”, non domato da giganteschi argini e con tanto spazio golenale ancora disponibile, occupato da boschi, prati e lanche temporanee. Un ambiente naturale ricco di specie vegetali e animali che è stato anche riconosciuto a livello europeo come Zona Speciale di Conservazione (IT4050018) della Rete Natura 2000.

Golden Oriole (Oriolus oriolus) captured at Aliabad, Hunza, Gilgit-Baltistan, Pakistan with Canon EOS 7D Mark II

Il bosco golenale di oltre 30 ettari si è formato dopo l’abbandono dell’attività estrattiva degli anni ‘70 del secolo scorso, e in diverse parti si presenta già ad alto fusto: ormai è raro trovare un bosco così evoluto lungo il corso del principale fiume bolognese. In altri tratti il bosco igrofilo, formato da salici di varie specie, si affaccia su entrambe le rive dell’alveo, tanto che le chiome si toccano formando la rara foresta a galleria. Lungo il percorso diverse pozze e vecchie depressioni si riempiono temporaneamente di acqua dopo le piene o nei mesi piovosi, ospitando importanti luoghi di riproduzione per molte specie di anfibi.

Cosa si può osservare

L’ecosistema fluviale in quest’area è variegato e ospita specie animali e vegetali di rilievo. L’alveo, osservabile dal “ponte di tubi” nel tratto nord del percorso di visita, presenta ancora depositi di sabbia e ciottoli. Questo è il regno dei martin pescatore e degli aironi, in particolare la nitticora e la garzetta.

Le due golene ospitano boschi igrofili dove torreggiano grandi esemplari di pioppo bianco, attorniati da salici bianchi, olmi e qualche frassino meridionale. Questi boschi sono il regno di diversi anfibi, tra cui il rospo comune, il tritone crestato e la rana agile, che usano le pozze temporanee per la riproduzione. Ma nella volta arborea vive anche la ricca comunità di uccelli di macchia, tra cui il picchio rosso maggiore e il picchio verde, l’usignolo, la capinera, le cince, i codibugnoli, l’usignolo di fiume, il fringuello, il verdone, il rigogolo, il merlo, il colombaccio, nonché lo sparviere, loro predatore, specializzato nel volo veloce tra i rami. Mimetizzata tra le foglie al suolo, è poi possibile imbattersi nella beccaccia.

I boschi ospitano anche bellissime farfalle, come la pafia e l’iridescente apatura ilia, nonché piccoli e grandi mammiferi, tra cui il ghiro, lo scoiattolo, la faina, il capriolo e, di passaggio, anche il lupo.

La gestione naturalistica di quest’area è attuata mediante Sustenia srl e rientra nella Convenzione per la Gestione Integrata delle Aree Protette della Pianura G.I.A.P.P.

L’area è visitabile nelle ore diurne rimanendo sul percorso. I gruppi devono essere accompagnati da personale autorizzato. Informazioni: info@sustenia.it – 051 6871051

Il patrimonio storico-artistico

Il Canale Navile ha rappresentato dalla fine del XIII secolo fino all’inizio del Novecento la principale via d’acqua del bolognese. Utilizzato soprattutto per il trasporto delle merci, prima fra tutte la seta, il Navile passa per Castel Maggiore in località Castello, dove si possono vedere i resti dell’antico Sostegno costruito da Ercole Bentivoglio nel 1497. La località, a partire dall’800, divenne un importante centro di attività manifatturiere sviluppatesi grazie all’iniziativa della famiglia Pizzardi. L’ottocentesca chiesa dedicata a Sant’Andrea, patrono di Castel Maggiore, è situata dove, nel X secolo, era sorto il primitivo nucleo abitativo di Castagnolo Maggiore: da sempre principale centro religioso della zona, conserva all’interno un bel crocifisso del XVII secolo. Poco fuori il centro abitato di Bologna, Castel Maggiore fu scelta da alcune famiglie nobili di Bologna per controllare i propri possedimenti e come luogo di villeggiatura. Villa Zarri, forse la più nota tra le ville storiche del comune, è circondata da un parco secolare di tre ettari caratterizzato da un vasto prato centrale contornato da tigli, platani e sempreverdi. Oggi la villa presenta un elegante stile settecentesco, frutto di interventi successivi. L’ala meridionale dell’edificio termina con un piccolo oratorio a ricordo dell’antico ospedale longobardo. A Castel Maggiore si trova anche la cinquecentesca Villa Salina-Malpighi, acquistata dallo scienziato Marcello Malpighi nel 1682. Ai marchesi Salina si deve lo splendido soffitto nella loggia d’ingresso e l’attuale assetto architettonico, arricchito dai due corpi laterali, nonché lo splendido parco. Di proprietà della Regione Emilia – Romagna, la villa è oggi in uso al Comune di Castel Maggiore ed è sede di manifestazioni ed eventi culturali.


Sempre parlando di edifici storici, nella frazione di Trebbo di Reno si trova la Chiesa di San Giovanni Battista: costruita inizialmente molto vicina al Reno, alla fine del XVI secolo fu pesantemente danneggiata dalle acque del fiume, tanto da venire abbandonata, mentre in località poco lontana ma più sicura venne intrapresa la costruzione di una nuova chiesa. La struttura attuale è frutto di numerosi rifacimenti. Nel 1887 il campanile fu traslato di ben quattro metri a nord su nuove fondazioni poiché risultava fortemente inclinato e pericolante. All’interno, la pala d’altare è opera di Francesco Gessi. La comunità parrocchiale detiene archivi che permettono di datare la più antica Sagra di Castel Maggiore, la Festa della Raviola, al 1690.

Passando alla storia del Novecento, all’interno del parco più antico del territorio, intitolato alle Staffette Partigiane, è possibile ammirare l’opera suggestiva realizzata da Nicola Zamboni nel 1981. Il monumento rappresenta una cascina bruciata dai nazifascisti per rappresaglia ad azioni partigiane condotte nel 1943-1945. 

A Castel Maggiore, infine, ci sono aree attrezzate per diverse discipline sportive: il parco Erriu Stasi costituisce una grande zona verde sportiva attrezzata dove si trovano Skate Park, campo da basket playground, campo da beach volley, calcio e baseball, un palazzetto dedicato al pattinaggio oltre ad una palestra all’aperto posta al centro di un percorso sportivo attrezzato. A Trebbo invece si trova “Fortin Bike”, un percorso di ciclocross di circa 1,5 km nel parco fluviale del Reno, realizzato in sola terra battuta e con “punti di difficoltà” come piccoli trampolini, gimcane e rallentamenti in ghiaia. 

La mappa è in distribuzione presso l’URP del Comune di Castel Maggiore e, assieme alle altre della collana,, presso il punto informativo eXtraBO in Piazza Nettuno a Bologna. Per informazioni è possibile utilizzare le seguenti e-mail: info@sustenia.it e extrabo@bolognawelcome.it.
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