La decima tappa del tour che ci porta alla ri-scoperta ambientale e culturale della Pianura
di Linda Cavicchi e Andrea Morisi (Sustenia srl)
Questa decima, e per il momento ultima, tappa di Ritorno in Pianura, non poteva tralasciare accendere l’attenzione sul territorio di Budrio.
Attorno alla statua del più celebre budriese, Quirico Filopanti, si sviluppa un prezioso centro storico caratterizzato da portici: Budrio conobbe un periodo di grande benessere grazie a una tecnica avanzata di lavorazione della canapa. Questa ricchezza si vede ancora oggi nella grandiosità delle chiese e dei palazzi sia nel centro storico sia nelle frazioni, ma sono le ville del contado, ancora immerse nella campagna centuriata, che testimoniano lo sfarzo delle famiglie bolognesi che soggiornavano nella periferia di Bologna. Da non perdere i numerosi musei, primo fra tutti quello dedicato allo strumento musicale inventato proprio qui, l’ocarina, a cui è dedicato anche un festival internazionale che si svolge ogni due anni.
LA NATURA
Il territorio del Comune di Budrio si trova nella parte nord-occidentale della pianura di Bologna e presenta una connotazione prevalentemente agricola.
Il paesaggio è stato disegnato dal corso del Torrente Idice, che si presenta ancora piuttosto tortuoso e meandrificato prima di arrivare al centro abitato di Budrio e poi più dritto e canalizzato. Anche altri corsi d’acqua caratterizzano il territorio: naturali, come il Torrente Quaderna, o artificiali, come Canale Emiliano Romagnolo. Anche se per la maggior parte del territorio la campagna riflette la più recente strutturazione tipica dei terreni bonificati, in parte del territorio è ancora percepibile la suddivisione in centurie ortogonali di epoca romana. Significativa la presenza a nord del territorio di aree umide vallive che richiamano gli habitat naturali tipici della pianura, frutto della ricostituzione di ambienti palustri grazie a incentivi pubblici a scopo agro-ambientale. Queste zone sono private e non visitabili perché destinate all’attività venatoria. Infine, anche dal punto di vista ambientale i parchi delle ville caratterizzano il territorio di Budrio, oltre alla presenza di alberi monumentali tutelati dalla Regione Emilia-Romagna.
IL PATRIMONIO STORICO
Il Palazzo Comunale si affaccia sulla piazza principale. La facciata ottocentesca omaggia i dettami neogotici allora in voga, e all’interno, la splendida Sala del Consiglio è di Alfonso Rubbiani, ma l’edificio originario, ben più antico, si sviluppa attorno alla medievale Torre della Guardia, ora detta dell’Orologio. Nella piazza omonima si trova la statua dedicata a Giuseppe Barilli, noto con il nome di Quirico Filopanti, politico e matematico budriese, segretario della Repubblica Romana e ideatore dei fusi orari.
A Budrio c’è un piccolo museo unico al mondo che racconta la storia del flauto in terracotta che ha famoso il piccolo centro della Bassa in tutto il mondo: il Museo dell’Ocarina. Qui si trovano le prime ocarine della metà dell’Ottocento, realizzate dall’inventore Giuseppe Donati, quelle di inizio Novecento realizzate da Cesare Vicinelli, considerato lo Stradivari dell’ocarina, o il materiale sulla storia dei gruppi ocarinistici locali che dal 1865 hanno contribuito a diffondere la conoscenza dello strumento in tutto il mondo.
Nei dipinti esposti alla Pinacoteca Civica D. Inzaghi è possibile vedere rappresentato un ampio repertorio della pittura bolognese-emiliana dal XIV al XVIII secolo, con importanti artisti come Vitale da Bologna, Dosso Dossi, Prospero Fontana o Lavinia Fontana. È inoltre presente un cospicuo fondo di stampe (incisioni di Dürer e dei Carracci) e di disegni di importanti autori (Il Guercino, Vittorio Bigari e Donato Creti), mentre il Teatro Consorziale, di proprietà dal 1802 del Consorzio dei Partecipanti, nacque nel XVII secolo come teatro privato di un’abitazione borghese, Casa Sgarzi. Da qui parlarono Quirico Filopanti, Andrea Costa e Aurelio Saffi. La nuova sala degli anni Venti presenta sobrie decorazioni di ispirazione neoclassica. Il teatro passò poi al Comune ed è tuttora attivo con un ricco cartellone di prosa, balletto, lirica e concerti.
Lungo la circonvallazione è possibile imbattersi in un’importante testimonianza del patrimonio industriale, le caratteristiche Torri dell’Acqua: l’antico acquedotto del 1912 è stato restituito alla cittadinanza grazie a un cospicuo intervento di restauro e ospita ora un centro polifunzionale con spazi dedicati alla musica, alla lettura e a diverse discipline artistiche. In una delle torri è ospitato oggi il punto informativo turistico Budrio Welcome.
Nel Museo dei Burattini è conservato il frutto di due preziose collezioni private, la Perani e Menarini, composta da oltre cento burattini della prima metà del ‘900, e, nella Casina del Quattrocento, la collezione Zanella-Pasqualini, con 1.300 oggetti tra cui una ricca raccolta di marionette, pupi siciliani del primo Novecento e un antico e rarissimo pupo napoletano.
Infine, non si può perdere una visita alla campagna appena fuori dal centro principale: questo territorio è caratterizzato dalle numerose ville signorili, come il complesso delle ville Malvezzi-Campeggi, Villa Ratta, Villa Rusconi e tante altre. Queste opere sono la testimonianza di come le più importanti famiglie senatorie bolognesi fossero presenti sul territorio, dando vita talvolta a veri e propri centri di intellettualità e mondanità, come nel caso dell’Accademia dei Notturni.