La prima mappa del “Viaggio in Provincia”: consigli, percorsi a piedi o in bici e un focus sulle aree protette per riscoprire un territorio ricco di sorprese
di Andrea Morisi – Sustenia
La prima delle sette mappe turistiche del progetto “Viaggio in Provincia. Ritorno in Pianura!” che vi presentiamo riguarda “Crevalcore e il suo territorio”.
L’iniziativa prende il via nell’ambito della valorizzazione delle aree protette della Convenzione GIAPP e dell’animazione dell’offerta del territorio della pianura afferente al punto informativo turistico eXtraBO ed è stata possibile grazie al supporto di Città Metropolitana, Unione Reno Galliera, Comuni di Crevalcore, San Giovanni in Persiceto e Sala Bolognese, Bologna Welcome, Cooperativa Campi d’Arte, Sustenia srl e, naturalmente, Nelle Valli Bolognesi – Emil Banca. Il piano dell’opera per ora prevede la stampa di 7 mappe pieghevoli delle aree verdi della pianura, di cui una generale della pianura e sei riguardanti i territori di Crevalcore, Pieve di Cento e Galliera, Baricella, San Giovanni in Persiceto, Sala Bolognese, Bentivoglio e San Pietro in Casale in modo da fornire informazioni pratiche per la fruizione dell’intera offerta locale, sommando natura, cultura, arte, storia e suggerendo percorsi cicloturistici, ma anche a piedi, in modo lento, diffuso, sostenibile e responsabile.
PER INFO POTETE SCRIVERE ALLA NOSTRA REDAZIONE: VALLIBOLOGNESI@EMILBANCA.IT
IL VIAGGIO A CREVALCORE
Verso la fine degli anni ’80 del secolo scorso, iniziarono a chiudere gli zuccherifici presenti nella pianura bolognese. Le loro vasche, usate per decantare le acque reflue della lavorazione industriale delle barbabietole, rimasero a disposizione del ritorno di alcuni animali, soprattutto uccelli, come il cavaliere d’Italia, divenuto quasi il simbolo di quei luoghi. In alternativa, alcune situazioni rimasero in balia del degrado. Per evitare ciò, e con l’idea di ridare spazio alla natura che, in pianura, era ormai ridotta al lumicino, il Comune di Crevalcore a partire dal 1990 istituì un’area protetta nelle vasche dell’ex-zuccherificio che era presente nel suo territorio, in località Beni Comunali. Si trattò di un rilancio molto significativo, che permise di ribaltare la situazione: da rischio di degrado a oasi naturale. Ciò avvenne approfittando anche di una valida legge regionale (la n.11/1988) che prevedeva per la pianura una tipologia adeguata (e intelligente!) per tutelare l’ambiente: l’istituto di “area di riequilibrio ecologico” il cui nome stesso evidenzia la sua natura, più tesa a ricostruire che a conservare, fotografando in pieno le reali necessità del territorio della Bassa.
La nascita dell’Area di riequilibrio ecologico “Vasche ex-zuccherificio” di Crevalcore fu accompagnata anche da un apposito intervento di riqualificazione ambientale. Attorno alle vasche fu impiantato un bosco, approfittando di un finanziamento legato ad un’altra legge regionale che ha fatto epoca (la n. 30/1981) in quanto metteva a disposizione risorse per provvedere all’impianto di boschi anche in pianura. Le vasche stesse furono fatte oggetto, nel 1992-93, di un intervento di recupero ambientale che previde la piantumazione di schermature verdi sugli argini per evitare il disturbo da parte di chi vi accedeva e contemporaneamente individuava un percorso di visita schermato e provvisto di tre capanni in legno per poter osservare l’interno delle vasche.
Altro passaggio chiave fu l’individuazione e la conduzione di una gestione specificamente finalizzata alla tutela di habitat e specie animali e vegetali, che non tardarono a colonizzare il luogo, facendolo presto diventare una delle più belle aree protette del territorio, cosa che venne convalidata nel 2003 dall’essere ricompresa all’interno del sito della Rete Natura 2000 europea, nella Zona di Protezione Speciale IT4050025 “Biotopi e ripristini ambientali di Crevalcore”.
Come evidenziato dalla carta di cui stiamo parlando, che riporta su di un lato il disegno esemplificativo della parte visitabile dell’Area di riequilibrio ecologico “Vasche ex-zuccherificio” di Crevalcore, l’oasi verde permette oggi la conoscenza di alcuni habitat tipici, un tempo, della pianura, ricostruendo ampie zone palustri, con barene fangose e canneti, fasce boscate igrofile e un bosco perimetrale mesofilo. La gestione dei livelli dell’acqua, operata tutti gli anni da Sustenia srl, favorisce la presenza di migliaia di uccelli, in particolare durante i passi migratori. Si tratta soprattutto di anatre di svariate specie, ma anche di altre specie come l’airone rosso, il falco di palude, uccelli limicoli, passeriformi del canneto, nonché di una coppia di cicogne bianche che nidifica con regolarità dal 2001 e, recentemente dalla nidificazione di alcune coppie di spatola, entrambi eventi del tutto eccezionali per la pianura bolognese.
Non solo cicogne
Visitare l’area protetta delle “Vasche dell’ex-zuccherificio”, dunque, costituisce già di per sé un motivo sufficiente per andare a Crevalcore. Ma quello che la carta del “Viaggio in Provincia” vuole mettere a disposizione è anche una proposta di collegare la parte ambientale a quella culturale. E anche in questo caso il territorio di Crevalcore ha qualcosa da offrire.
All’antico centro storico, con lo splendido corso principale di impianto settecentesco e vari monumenti ed edifici d’arte, si affianca un territorio agricolo con numerose ville, torrioni e castelli.
Come ben evidenziato nel lato della carta dedicato all’intero territorio, a Crevalcore sono possibili itinerari a piedi e soprattutto in bicicletta che lo attraversano e congiungono i numerosi punti di attrazione culturale, non mancando di collegarsi all’area protetta delle “Vasche dell’ex-zuccherificio”. Vengono suggeriti alcuni percorsi, uno pedonale e due ciclabili, che toccano le diverse frazioni, i diversi palazzi storici, monumenti, edifici religiosi, descrivendone le caratteristiche salienti. Per i percorsi vengono forniti anche le lunghezze e i tempi di percorrenza.
I contenuti sono stati redatti utilizzando competenze del settore turistico e in condivisione con l’Amministrazione comunale.
Emerge così in modo netto e chiaro una mappatura dell’offerta turistica del territorio e viene messa in evidenza, nonché utilizzata come dichiarata opportunità per una visita con mobilità intermodale (scambio bici-treno), la presenza della tratta crevalcorese della Ciclovia del Sole, corridoio ciclabile europeo EuroVelo7, su cui si innestano gli itinerari ciclabili proposti e che tocca, strategicamente, il centro storico di Crevalcore.