A dispetto della credenza che vuole che le sue ceneri contengano il preziosissimo metallo, la sua spartana bellezza la suggerì nel Medioevo come simbolo di modestia e umiltà a cui s’ispirò San Luigi, re di Francia, per fondare l’omonimo Ordine
di Claudia Filipello – www.naturopatiabologna.it
(articolo pubblicato nel numero uscito nella primavera 2016)
La Ginestra è una pianta che ha la sua fioritura all’inizio della primavera, quando ancora le giornate sono fredde; alcune specie però, sono in grado di donare al mondo i fiori anche per tutta l’estate. Secondo Plinio, naturista latino, le ceneri del Ginestrone (Ulex Europaeus) contengono oro. Questa credenza è ispirata al colore giallo intenso della pianta, che rappresenta simbolicamente il Sole e per analogia è collegato all’omologo minerale, l’Oro. I nostri territori sono particolarmente abbracciati dalla Ginestra della specie botanica cosiddetta Ginestra di Spagna (Spartium Junceum), ma anche dalla Ginestra dei Carbonari (Cytisus Scoparius); le sue vistose fioriture si presentano fra la primavera e il cuore dell’estate festeggiando così la calda stagione con pura luce ed un canto gioioso intensamente profumato.
Il nome “Ginestra dei Carbonari” deriva dalla tradizione manuale di fare le scope utilizzandone i rami. Dall’arbusto, infatti, si può ricavare una fibra tessile per la produzione di corde ed indumenti anche di qualità e robustezza, oltre che capi fini. In Spagna la pianta della Ginestra era molto apprezzata, oltre che per il loro delicato profumo, soprattutto per produrre dalla fibra delle radici il cordame per navi da cui si ricavavano interessanti prodotti per sostituire la canapa, il lino e la juta; inoltre, dalla paglia residua, si otteneva cellulosa di buona qualità. Nel XII secolo re Enrico II d’Inghilterra, discendente della casata francese d’Angiò, sostituì quest’ultimo nome d’appartenenza con il nome di Plantageneto, ossia Planta Genista, per la presenza di un ramo di Ginestra sullo stemma di famiglia.
La sua spartana bellezza suggerì nel Medioevo il simbolo della Modestia e dell’Umiltà cui s’ispirò San Luigi, re di Francia per fondare l’Ordine della Ginestra. I suoi cento cavalieri indossavano un mantello damascato bianco, con un cappuccio viola ed un collare formato da una catenella ornata da un fiore di Ginestra e da una placca d’oro quadrata con inciso un giglio. La Ginestra più famosa nella storia della letteratura è quella dell’omonima poesia di Giacomo Leopardi. La pianta diviene, attraverso le parole del poeta, testimone della scomparsa di una città intera sotto la lava ed i lapilli dei vulcani, immagine della permanenza della natura ma anche dell’impermanenza dell’uomo e delle sue civiltà destinate a perire.
Nella moderna fitoterapia della pianta della Ginestra si utilizzano le parti aeree, in particolare le sommità fiorite. Da un punto di vista biochimico contiene alte concentrazioni di sparteina ed altri alcaloidi ad attività cardiotonica, antiaritmica, antipertensiva e diuretica. Nel 1936 (Wolfes) fu descritta la presenza di amine ad attività adrenergiche. è quindi controindicata in gravidanza e negli ipertesi. Attualmente si sconsiglia l’uso esclusivo dei principi solitari appartenenti a questa pianta; infatti essi sono maggiormente associati e terapeuticamente attivi in associazione ad altre preparazioni fitoterapiche fra cui piante ad azione lassative, diuretiche e toniche.
Il fiore della Ginestra, che nel repertorio di Bach prende il nome di Gorse, è la quintessenza che incarna il potenziale spirituale della speranza nella vita. Il rimedio floreale, infatti, esplica la sua efficacia su quelle persone che hanno perso la speranza e si sono arrese, coltivando il sentimento della rabbia per non aver potuto o saputo risolvere i propri problemi. L’insegnamento del linguaggio spirituale del fiore è facilmente riconoscibile nell’osservare la segnatura (antichissima dottrina che osserva il “segno”, stabilendo così la relazione analogica tra la pianta e l’uomo al fine di trarne l’insegnamento terapeutico per il corpo e per le emozioni della pianta. La Ginestra, infatti, è un arbusto spinoso che cresce sui terreni rocciosi, nelle zone spoglie, lungo le strade e sui pendii. è una pianta tenace, che non richiede un suolo ricco, né condizioni climatiche particolarmente favorevoli. Quando viene tagliata è in grado di ributtare velocemente e con rinnovato vigore. Ha in sé quindi il significato della resistenza, della forza e della sicurezza; caratteristiche che traspaiono dalle robuste spine che s’impongono nella pianta. I fiori di un colore giallo intenso, la cui brillantezza s’avvicina all’intensità e al calore della luce del sole, sono portatori di un messaggio spirituale di speranza; svolgono infatti un’azione analoga a quella dell’astro luminoso, il sole, sulle emozioni di coloro che attraversano un periodo di abbattimento psicologico.
In alcune specie di Ginestra i fiori non scompaiono mai completamente anche nel periodo invernale, anzi resistono al freddo e alle intemperie. Alla luce di ciò, in chiave simbolica, si può affermare che la speranza non si dissolve mai completamente anche se in certi momenti diminuisce e stentiamo a riconnetterci con il suo linguaggio.