Cavdagnig col treno fino al Bosco di Avatar

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Da San Giovanni in Persiceto parte un un percorso di tre ore e mezzo che tocca l‘area di riequilibrio della Bora e si snoda lungo il vecchio tracciato della ferrovia Bologna-Verona fino a Le Budrie. Il rientro a Bologna dalla stazione di Ponte Samoggia

Andrea Morisi – Sustenia srl

Spero ci perdoneranno gli amici del CAI di Bologna se ci permettiamo di fare il verso alla loro bella e riuscita iniziativa chiamata “Trekking col treno”. Negli ultimi anni stiamo collaborando con loro per la realizzazione di alcune escursioni nella pianura bolognese e, anzi, proprio qui vogliamo richiamare un itinerario che lo scorso 3 marzo è stato oggetto dell’iniziativa del CAI, in collaborazione con i Comuni di San Giovanni in Persiceto e Anzola Emilia, dopo averlo assieme pensato e sperimentato.
In pianura fa forse un po’ sorridere parlare di “trekking”, termine ben più confacente, almeno come tradizione vuole, con i sentieri di montagna, in territori poco o niente antropizzati, talvolta con percorsi piuttosto impegnativi. Nella Bassa i dislivelli maggiori sono dell’entità di pochi metri e si possono incontrare giusto nel salire l’argine di un fiume. Ma da tempo ci stiamo impegnando per portare un po’ di attenzione escursionistica anche nella pianura.

IL CAVDAGNING

Nonostante una stereotipata visione contraria e con l’intento di valorizzare il territorio di pianura, che invece ha tante belle cose da offrire, abbiamo da alcuni anni iniziato a percorrere percorsi e itinerari nuovi, utilizzando gli argini di fiumi e canali, raccordando le piccole ma interessanti aree protette della Bassa, percorrendo le strade minori e anche le cavedagne, vale a dire quei tratturi inerbiti che un tempo abbondavano tra i campi coltivati e che, in dialetto bolognese, si chiamano “cavdagn”… Inglesizzato in “cavdagning”, per renderlo esuberantemente internazionale, e scherzarci anche un po’ su nel suo paragone al termine più blasonato del “trekking”.
La promozione del cavdagning è entrata a pieno titolo negli ultimi calendari di “Natura di Pianura!”, le rassegne primaverili e autunnali della Convenzione per la Gestione Integrata delle Aree Protette della Pianura (GIAPP) e, con piacere, dobbiamo dire che sta riscuotendo un buon successo. E quello che più ci piace riscontrare è che, indipendentemente dalle nostre iniziative di promozione del territorio di pianura, si incontrano sempre più persone lungo le strade minori di campagna e le cavedagne, mentre passeggiano, corrono, portano a spasso il cane, fanno esercizio fisico o scattano fotografie. Lo chiamano wellness, lo chiamano nordic walking, lo chiamano jogging, lo chiamano brdwatching, noi lo chiamiamo cavdagning.
L’esperienza di cavdagning che vi proponiamo questa volta è quella richiamata all’inizio e sperimentato con il “Trekking col treno”, abbinabile quindi con il trasporto ferroviario e rendendo così il tutto molto più sostenibile.

IL PERCORSO

Arrivando in treno da Bologna nella stazione di San Giovanni in Persiceto, si può imboccare subito il percorso ciclo-pedonale che va sui viali (Circonvallazione Dante) e quindi porta al sottopasso ferroviario di via Sasso. Il percorso procede ancora su sede propria fino all’Area di Riequilibrio Ecologico “Bora”, la storica area protetta con un lago centrale e un bosco circostante e svariati spazi destinati alla conservazione di specie rare gestiti con la Convenzione GIAPP. Fiancheggiata la Bora per circa 1 km si giunge al sottopasso pedonale della SP3 “Trasversale di Pianura” e si accede alla Via Viazza, una strada minore che si snoda in un tratto di campagna ancora ben conservata. Giunti all’incrocio con via Mascellaro, si svolta a destra e la si percorre per poco più di 200 metri per poi imboccare a sinistra la Via Carretta, anch’essa pochissimo trafficata, che porta sino all’argine del Torrente Samoggia. Qui si imbocca a destra l’omonima via e la si percorre fino ad incontrare il grande siepone che cresce sul vecchio rilevato ferroviario della linea BO-VR che è finalmente oggetto dei lavori di realizzazione della Ciclovia del Sole per la tratta Bologna-Mirandola. Sottopassato anche il vicino viadotto su cui corre la nuova linea ferroviaria si giunge ad una rampa che permette la salita sull’argine del Samoggia e si apre la visuale sulla circostante campagna nel punto in cui sorgeva la antica e ormai scomparsa località Forcelli. Continuando per un buon tratto sulla arginatura del torrente, sempre godendo della “quota” per poter guardarsi attorno, si giunge alle arginature della grande cassa di espansione (più di cento ettari) in località Le Budrie.

All’interno della cassa convivono la prioritaria funzione idraulica con la sua riqualificazione ambientale che ha permesso il formarsi di grandi boschi attorno a specchi d’acqua molto ricchi di vita, tanto che il luogo è stato protetto come sito della Rete Natura 2000. La cassa ospita anche il cosiddetto “Bosco di Avatar”, frutto di un premio proveniente dagli USA e di un accordo internazionale. Oltrepassata la parte sud della cassa si incontra sulla destra una delle poche conserve sopravvissute in pianura e, attraversata la strada provinciale, il poderoso complesso di Palazzo Caprara con le stalle ed i paddock che hanno per tanti anni ospitato un allevamento di cavalli da corsa (tra cui il famoso Varenne). Procedendo ancora sull’argine del Samoggia si fronteggiano a lungo sull’orizzonte la catena degli Appennini ed il santuario di San Luca, finchè, oltrepassata l’opera idraulica del Paltrone, il torrente piega leggermente verso ovest e si arriva a sovrastare il peculiare centro abitato di Borgata Città. Proseguendo ancora e facendo tappa a rimirare la vicina e bella Badia di Santa Maria in Strada, in Comune di Anzola Emilia, si giunge all’abitato di Ponte Samoggia e al sottopasso che porta alla stazioncina omonima, da dove il viaggiatore del “cavdagning col treno” può ritornare a casa utilizzando questo mezzo di trasporto.

Se non si fanno pause il tragitto dura circa 3 ore e mezza, ma sono molti i posti che si incontrano che suggeriscono soste per rendere tutto più lento e piacevole.

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