La quarta tappa del viaggio tra le aree naturali della Bassa tra percorsi a piedi e in bicicletta per scoprire il territorio
di Andrea Morisi e Linda Cavicchi – Sustenia
Questa volta la mappa green della collana “Viaggio in Provincia. Ritorno in Pianura!” vi porta attraverso il territorio del Comune di Sala Bolognese, adagiata tra le sponde dei fiumi Reno e Samoggia, tra maceri circondati di olmi e salici bianchi, ville di campagna, chiese e piccoli oratori. Fu abitata già in epoca villanoviana. La fertile pianura viene poi suddivisa nel reticolo regolare della centuriazione, in parte ancora leggibile. Con la sua Pieve romanica risalente al 1096, non si può non fare una sosta turistica in questo comune del bolognese toccato anche dalla Ciclovia del Sole.
LA NATURA
Anche il territorio di Sala Bolognese possiede un’area protetta: si tratta della cassa di espansione del Dosolo, un’area protetta di 55 ettari che è anche un sito della Rete Natura 2000. La rinaturalizzazione di questa area ha avuto inizio nel 1993, unendo l’interesse naturalistico a quello della sicurezza idraulica. Il luogo si presta infatti ad evocare l’assetto ecosistemico e paesaggistico delle foreste planiziali e delle paludi che caratterizzavano un tempo la bassa pianura bolognese. Inoltre questo luogo permette di vedere da vicino le opere idrauliche che hanno consentito la bonifica, come i canali delle “acque basse”, le “acque alte”, le opere di presa e la funzione di una cassa di espansione per la laminazione delle piene.
L’area è composta di grandi boschi ormai di grande rilievo ambientale e paesaggistico e alcune zone umide palustri. La fauna vertebrata che vi si può osservare risulta composta soprattutto dagli uccelli, come l’airone bianco, la garzetta, la nitticora, il cormorano, il germano reale, la folaga, legati alle zone umide, e il rigogolo, il picchio verde, il picchio rosso maggiore, la poiana, lo sparviere e vari Passeriformi di macchia, tipici degli ambienti forestali.
Nell’area sono segnalate anche significative popolazioni di tritone crestato e saltuariamente è possibile incontrarvi il capriolo.
Tra gli invertebrati sono osservabili diverse specie di farfalle e di libellule. All’ingresso dell’Area di Riequilibrio Ecologico si trova l’Ecomuseo dell’Acqua, un ampio contenitore con mostre sulla bonifica e sugli ecosistemi della pianura.
LA STORIA
Il territorio di Sala Bolognese è disegnato anche dalle emergenze storico-artistiche che lo caratterizzano. A Sala infatti è presente l’unica Pieve romanica rimasta tal quale dell’intera pianura bolognese: portatrice di una storia millenaria, merita da sola una visita. La Basilica di Santa Maria Annunziata e San Biagio costituisce infatti uno degli edifici in stile romanico-longobardo più interessanti di tutta la provincia di Bologna. Al suo interno la chiesa conserva intatte le sue caratteristiche architettoniche originarie, dalla pianta basilicale, con tre navate divise da colonne dai severi capitelli di selenite, alla scala centrale di accesso al presbiterio, sotto cui si apre la suggestiva cripta.
Sempre parlando di edifici religiosi, nella frazione di Bagno di Piano si trova l’interessante chiesa di San Michele Arcangelo, dove sono custoditi due importanti dipinti attribuiti ai pittori Francesco Francia ed Antonio Maria Crespi, con intorno disposti i misteri del rosario di scuola carraccesca, o la Chiesa di San Biagio, costruita tra i folti canneti che si trovavano in prossimità del fiume Reno.
La campagna di Sala Bolognese è caratterizzata anche dalle case padronali, come Villa Terracini, costruita nel 1851 nella frazione Osteria Nuova, con un ampio atrio e una sala ovale adibita a convivi e al suo interno affreschi di panorami, fontane, statue e tempietti. Di interesse anche Palazzo Minelli in località Bagno di Piano, oggi aperto come fattoria didattica e agriturismo. Sempre a Bagno di Piano si trova Palazzo Zambeccari “Il Conte”, un grande edificio costruito nel 1578, dalle caratteristiche quattro torri angolari. Una scala a doppia rampa conduce nell’interno dell’edificio dove sono tuttora visibili tracce di decorazioni a fresco.
Infine, ultimo ma non ultimo, a Sala si trova GIOCARS, il Museo del Giocattolo in Movimento, interessantissima collezione privata popolata da carrozze, passeggini d’epoca o automobili a pedali. Questo museo ripercorre la storia degli antichi giocattoli accomunati dalla tematica del movimento, contando 700 pezzi unici tra automobiline, tricicli, carrozzine, cavalli a dondolo, leve, pedali e rotelle. Il denominatore comune dei meravigliosi oggetti del museo è proprio l’andare, il trasportare, che mostrano una delle necessità fondamentali dell’uomo, espressa con tutti i possibili mezzi meccanici, che diventano anche giochi per bambini realizzati da sapienti artigiani. Si tratta di pezzi unici e di grande valore.
La quarta mappa presenta quindi un altro territorio per poter ravvivare la conoscenza di ciò che esiste nella nostra pianura e che ha solo bisogno di essere riscoperto.