Nella misteriosa Valle dell’Inferno

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Un anello di otto chilometri nel cuore incontaminati del Mugello. Si parte con la visita al museo del Paesaggio storico dell’Appennino a Badia Moscheta nel comune di Firenzuola

Di Stefano Lorenzi

(pubblicato nel numero uscito nell’inverno del 2012)

Questo breve trekking ci farà apprezzare luoghi veramente incontaminati e immersi completamente in mezzo alla natura. Si parte da Badia Moscheta, nel comune di Firenzuola (Fi). La badia fu edificata nel 1034 per volere di San Giovanni Gualberto. Prima di partire merita una visita. Se capitate nei giorni di apertura, (solitamente il sabato 14,30-17,30 e la domenica dalle 11,00 alle 17,00) da non perdere è la visita al Museo del Paesaggio storico dell’Appennino che trovare prima di arrivare al chiostro. Terminata la visita si passa davanti al ristorante e si percorre il sentiero CAI 713. Superato il piccolo cimitero il sentiero inizia sulla destra prima del ponte sul torrente. Di fatto ci addentriamo nella selvaggia e misteriosa Valle dell’Inferno. Incontriamo subito il Mulino di Moscheta e il sentiero passa stretto fra le case. Il percorso sale dolcemente costeggiando il torrente Veccione (o Vecchione) che rumoreggia più in basso. Lungo il sentiero troviamo ampi tratti di steccato che ci proteggono da precipizio sul torrente. In estate è possibile scendere in alcuni punti per andare a rinfrescarsi in qualche ampia pozza. Il sentiero è piacevole e incrociamo alcune vecchie costruzioni abbandonate che ci fanno pensare a quanto doveva essere difficile vivere con niente in luoghi così impervi.

Dopo circa 3 km il sentiero (CAI 713) gira secco a destra e si inizia a salire. Se si prosegue dritto si arriva a Casetta di Tiara, un grazioso gruppo di case che vedremo poi più avanti lungo il cammino nel cucuzzolo di fronte. Noi come detto giriamo a destra ed il sentiero sale attraversando bellissimi castagneti centenari, alcuni veramente molto vecchi. Il sentiero continua a salire ripido fino al piccolo crinale che ci porta a Razzalto a 811 m. slm. Si tratta di un piccolo gruppo di case abitato solo d’estate e raggiungibile solo con un mezzo fuoristrada.
Da qui proseguiamo per un centinaio di metri e abbandoniamo il sentiero 713 che ci porterebbe in località Giogarello. Se avete più tempo a disposizione potete seguire il sentiero 713 che va la Giogarello e poi al Rifugio Serra per rientrare a Badia Moscheta attraverso la località Isola. Da questo punto però per rientrare a Moscheta occorrono circa 3 ore. Noi invece proseguiamo dritti lungo la carrareccia e dopo poco incrociamo l’ampia forestale che prendiamo a destra in discesa e da qui in poco più di una mezzoretta raggiungiamo Badia di Moscheta. L’itinerario è di circa 8 chilometri e si percorre comodamente con tre ore di cammino. All’arrivo, il ristorante di Moscheta ci aspetta con gustosi piatti mugellani fra i quali ottimi tortelli. Se volete restare in zona ed il giorno dopo percorrere un altro dei numerosi sentieri che il Complesso Agro Forestale Giogo-Casaglia ci propone, vi suggeriamo di pernottare all’albergo Gli Orzali che dista circa 5 chilometri dove troverete un’ottima accoglienza in un una struttura veramente di qualità.

Per info: www.gliorzali.it

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