Lungo l’Idice dai Gessi al Po

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Un primo tracciato e una proposta in via di definizione per un sentiero di circa 40 chilometri che colleghi il bolognese al parco del Delta ad Argenta

di Andrea Morisi (Sustenia srl)

(pubblicato nel numero uscito nell’autunno del 2017)

Da una recente suggestione che proviene dall’assessore all’ambiente di San Lazzaro di Savena, Massimo Bertuzzi, che già aveva lavorato sul tema Greenways, deriva questo spunto per una “nuova” via (in parte percorribile e in parte futuribile) che permette di andare dalle colline carsiche o calanchive del Parco dei Gessi Bolognesi alle Valli d’Argenta del Parco del Delta del Po. Si tratta cioè di un altro cammino, questa volta utilizzando il Torrente Idice, come chiave di lettura del nostro territorio.

Il tracciato di questa proposta è già identificato, ma percorribile oggi solo da chi si muove anche in assenza di sentieri, esperienza da non trascurare per chi si sente in grado, ma di un certo impegno e che necessita di buone capacità di adattamento e accortezza, anche se ci troviamo in pianura. Allo studio c’è comunque la creazione di una pista, di un vero sentiero che diventi il percorso vero e proprio, che coinvolge almeno due province (Bologna e Ferrara) e cinque Comuni (San Lazzaro di Savena, Castenaso, Budrio, Molinella e Argenta).  

Il cuore della proposta riguarda e muove dall’Area di Riequilibrio Ecologico “Torrente Idice”, a San Lazzaro di Savena, con un lungo-fiume già oggi percorribile con un suo significato e un suo sentiero nel tratto tra la località Idice (sulla Via Emilia) e la località Borgatella. In questo tratto ci si muove all’interno di un’area protetta, che vuole tutelare la biodiversità, in genere, e quella fluviale, in particolare. In destra idraulica esiste un sentiero che, in direzione nord, partendo, appunto, dalla Via Emilia, attraversa o fiancheggia i boschi igrofili a pioppo e salice, si apre talvolta sui campi adiacenti, sottopassa con uno stretto, ma suggestivo, cunicolo il ponte in mattoni della ferrovia e permette di apprezzare la funzione di corridoio ecologico svolto da un corso d’acqua nella nostra pianura antropizzata. La lunghezza di questo sentiero (solo andata) è di  2,8 kilometri e assolutamente non impegnativo. Il tracciato completo è invece molto più lungo (quasi 39 km): ne evidenziamo il percorso nella mappa qui a fianco.

A monte dell’Area di Riequilibrio Ecologico, che consideriamo il punto di partenza, proprio all’imbocco sotto il ponte della Via Emilia, il sentiero di visita è collegato, in direzione Sud, con il sentiero CAI 801 che porta all’altra area naturalistica del “Molino Grande”, fiancheggia i bacini della zona di escavazione “Granulati” ed entra nel Parco Regionale dei Gessi Bolognesi. Per questa ragione consideriamo il tracciato che qui illustriamo come un collegamento tra due Parchi Regionali.

Verso valle, oltrepassata la località Borgatella, invece l’Area di Riequilibrio Ecologico termina, ma il Torrente Idice prosegue, anche se, come detto, non sempre con sentieri tracciati. Si giunge presto, sempre immersi in una sviluppata fascia boscata, alla confluenza con il Torrente Zena per poi entrare nel territorio comunale di Castenaso. Prima di entrare nell’abitato di Castenaso alcune aree private con laghetti ampliano il corredo del Torrente Idice. In prossimità del centro abitato di Castenaso l’Idice è affiancato da aree verdi pubbliche e raccolte d’acqua. Proseguendo il tracciato si fa sinuoso e lo spazio golenale diminuisce, fintanto che, giunti all’altezza del centro abitato di Budrio, il Torrente Idice diviene decisamente arginato, il suo tracciato rettificato e assume una conformazione “canalizzata” in ragione delle necessità di sicurezza idraulica. Non cessa però la possibilità di proseguire con il nostro percorso: si sottopassa la Trasversale di Pianura e si sovrappassa il Canale Emiliano Romagnolo. Poi in corrispondenza della frazione di Mezzolara, posta un po’ più a nord rispetto al Torrente Idice e vicino alla quale si estendono interessantissime aree “vallive” come la Valle Benni (privata) o l’Area di Riequilibrio Ambientale di Baricella (fruibile pubblicamente), entrambe rientranti nel sito della Rete Natura 2000 “Biotopi e Ripristini Ambientali di Budrio e Minerbio”, il Torrente Idice piega decisamente verso est.

Nei kilometri a seguire il Torrente Idice inanella una serie di altre aree di interesse ambientale (private) rientranti in un altro sito della rete ecologica europea denominato “Biotopi e Ripristini ambientali di Medicina e Molinella”: Valle Orsona, La Boscosa, Miravalle, Vallazza… tutti toponimi che richiamano la pregressa condizione di selvaticità e la attuale destinazione a zone umide e rimboschimenti di questa parte della pianura bolognese.

Ed è solo il preludio, dopo circa altri 5 km, all’arrivo al termine del nostro itinerario in corrispondenza di uno storico e vasto contesto di naturalità del territorio planiziale, vale a dire le Valli di Argenta, che costituiscono una stazione del Parco Regionale del Delta del Po e dove un interessante Museo delle Valli merita una visita dedicata. Il percorso complessivo che abbiamo descritto è lungo, per quanto tutto in piano, e conviene, a seconda dell’allenamento e della volontà di fermarsi ad apprezzare le diverse attrattive a margine del tracciato, spezzarlo in due o più tappe. La speranza e la proposta è quello di dotarlo di una percorribilità migliore, di segnaletica e di ulteriori piccoli servizi.

Il tracciato Lungo-Idice che qui abbiamo descritto costituisce la quinta via (dopo, partendo da ovest, l’argine in Destra Panaro, l’ex ferrovia BO-VR, la Destra Reno ed il Navile) di attraversamento del territorio che la Convenzione GIAPP (Gestione Integrata delle Aree Protette della Pianura) ha iniziato da alcuni anni a gestire in modo coordinato e cerca di valorizzare.

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