Le grotte di Soprasasso

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Un giro per conoscere le particolarissime formazioni rocciose che dominano Riola di Vergato

di Valentina Fioresi | Appenninoslow

Le grotte di Soprasasso sono formazioni rocciose molto particolari situate pochi chilometri sopra l’abitato di Riola di Vergato. Si tratta di grandi e profonde fenditure nella roccia, scavate nella roccia arenaria che caratterizza molte aree dell’Appennino che circa 30 milioni di anni fa componevano un fondale marino. Ciò che rende tanto spettacolari e uniche le grotte di Soprasasso è la presenza di numerosi “tafoni” (cavità tondeggianti cosparse lungo le pareti delle fenditure) prodotti dall’erosione dovuta all’acqua e al vento: questi conferiscono all’area un aspetto davvero raro da osservare tra le nostre montagne.

Per raggiungere le grotte è possibile camminare lungo il percorso CAI 162A, che compone un anello sentieristico con partenza lungo la strada che conduce da Riola a Monte Cavalloro; è possibile anche iniziare a camminare già in paese, ma significherebbe camminare per circa quattro km lungo la strada asfaltata.

Il punto di partenza del sentiero è facilmente identificabile grazie a un pannello illustrativo ben visibile dalla strada, in corrispondenza di un piccolo spiazzo dove è possibile parcheggiare l’auto. Il sentiero è stato recentemente ripulito e nuovamente tracciato, sono stati aggiunti cartelli sentieristici chiari e costruiti gradini che agevolano la salita nei punti più ripidi: in generale il percorso presenta una difficoltà E (escursionistica), adatto a tutti purché un minimo allenati.

La passeggiata è lunga circa 6 chilometri con 200 metri di dislivello, inizia con alcune salite abbastanza decise che si snodano attraverso il bosco misto, alternate ad alcuni tratti più piani. Ad un certo punto sembra che il percorso attraversi una proprietà privata: è sufficiente mantenersi precisamente sul sentiero (che la costeggia) per evitare di sconfinare, poco dopo è presente anche una piccola fonte.

Una volta arrivati proprio all’imbocco delle grotte è possibile anche ammirare il panorama circostante, che partendo da Montovolo arriva ad abbracciare il Corno alle Scale. É possibile entrare nelle fenditure, avendo la sensazione di penetrare all’interno della montagna: è importante evitare di danneggiare le rocce, geologicamente abbastanza fragili e quindi ancora in continua (lenta) evoluzione. Si tratta in totale di tre “grotte”: quella dei Piatti, quella “di Soprasasso” e la “grotta Buia”.

Una volta esplorata (e fotografata) l’area si può proseguire lungo il sentiero, attraversando un piccolo agglomerato di pungitopo e successivamente un’altra parte di bosco, fino a raggiungere un prato e poche case: a questo punto si scende su sterrato e poi su strada asfaltata fino a raggiungere nuovamente l’inizio dell’anello.

Una volta terminato il giro e recuperata l’auto si può proseguire fino a raggiungere la chiesa di San Giorgio di Monte Cavalloro, un edificio abbandonato che conferisce una nota suggestiva al panorama sulla valle del Reno.

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