Cinquecentesca dimora estiva di Laura Dianti, terza compagna del Duca Alfonso I, nel 1972 è stata donata alla provincia di Ferrara alla fine degli anni ottanta l’ha restaurata riportandola agli splendori rinascimentali. Oggi ospita “Mors Inmatura”: l’esposizione dei materiali archeologici provenienti dalla necropoli romana scoperta a poca distanza
di Elena Grinetti
(articolo pubblicato nel numero uscito nella primavera 2016)
Nella campagna ferrarese, a Gambulaga, nel territorio comunale di Portomaggiore, si staglia il profilo di un castelletto con quattro torri angolari merlate, circondato da un giardino produttivo, il Brolo. Si tratta della Delizia Estense del Verginese, dimora estiva e di svago della corte di Laura Dianti, terza compagna del Duca Alfonso I d’Este, una delle poche rimaste sul territorio a testimonianza della grandezza e dell’importanza della dinastia estense. Laura Dianti, di umili origini, figlia di un berrettaio, ricordata nelle cronache come donna colta, raffinata e di grande fascino, conosce il Duca un anno dopo la morte della sua seconda moglie. Con lui vive una duratura relazione dalla quale nascono due figli, Alfonso e Alfonsino, quest’ultimo morto in giovane età, ma non vi è alcun documento che attesti il matrimonio tra i due. Nel 1534, pochi giorni prima della morte, Alfonso regala a Laura la piccola costruzione che qui sorgeva e le terre agricole afferenti; è lei, dopo la morte del Duca, a renderla come noi la vediamo ancora oggi. Attraverso un porticato aperto sul giardino retrostante, l’edificio si collega a una piccola chiesetta, oggi sconsacrata, il cui impianto risale anch’esso al Rinascimento.
Tutta la Delizia è circondata da un giardino che si sviluppa principalmente alle spalle del piccolo castello: il Brolo, ricostruzione moderna dell’antico giardino produttivo rinascimentale, tipico delle residenze estensi, in cui piante puramente decorative si mescolano ad alberi da frutto, erbe aromatiche, piante medicinali. Sul fondo del Brolo svetta la Torre Colombaia, precedente la costruzione della Delizia. Alla morte di Laura nel 1573, la struttura viene ereditata dal figlio Alfonso e poi dal nipote Cesare, che nel 1590 la vende. Da questo momento cambia diversi proprietari che nel corso dei secoli ne modificano la decorazione interna in base alle mode e al proprio gusto. In particolare nel 1771 viene ripensata la decorazione del piano terra con l’aggiunta di stucchi. Dell’ultimo grande intervento, degli inizi del 1900, rimangono tracce al piano nobile, negli affreschi in stile liberty sul soffitto di tre sale e negli affreschi dell’abside della chiesetta. Durante la seconda guerra mondiale il castello viene occupato da truppe militari e in seguito ospita diverse famiglie di sfollati. Nel 1972 l’ultimo proprietario dona la Delizia alla provincia di Ferrara, che la restaura alla fine degli anni ottanta riportandola agli splendori rinascimentali.
MORS INMATURA
Le sale della Delizia ospitano dal 2006 la mostra permanente “Mors Inmatura”, una esposizione dei materiali archeologici provenienti dall’eccezionale ritrovamento di una necropoli romana imperiale del I-II sec. d.C. rinvenuta nel 2002 a poca distanza dal Verginese. Si tratta del Sepolcreto dei Fadieni che ha restituito, attraverso due campagne di scavo (2002 e 2005), cinque stele e dodici sepolture, delle quali nove riferibili alle stele. Il sepolcreto è interamente dedicato a quattro generazioni della famiglia dei Fadieni, cittadini romani proprietari di un latifondo all’interno del delta padano, testimonianza del processo di romanizzazione del territorio.
I volti dei Fadieni, raffigurati sulle stele, e i materiali dei loro corredi funerari, accompagnano il visitatore alla scoperta di una civiltà, con i suoi usi, costumi e consuetudini. La Delizia oggi rappresenta un polo culturale per il territorio di Portomaggiore: nelle sue sale vengono allestite mostre temporanee e organizzati convegni, conferenze, workshop e presentazioni. Inoltre è una location esclusiva per l’organizzazione di eventi e per la celebrazione di ricevimenti di nozze e matrimoni civili, all’interno della chiesetta. Attualmente alla Delizia si svolgono visite guidate, attività didattiche rivolte alle scuole, laboratori ludico-didattici per i bambini ed eventi per adulti, organizzate e gestite dalla Cooperativa Atlantide.
NEI DINTORNI
Per gli amanti della natura o per chi vuole scoprire la storia culturale, ma anche quella ambientale del territorio, alla visita della Delizia si può unire l’escursione presso aree di interesse naturalistico che testimoniano i cambiamenti del paesaggio e la biodiversità del territorio. Nel comune di Portomaggiore si trova una zona umida di straordinario interesse per la salvaguardia di numerose specie animali e vegetali: l’Oasi delle Anse Vallive di Porto – Bacino di Bando. L’Oasi è composta da una vasca centrale e da tre vasche più piccole, separate da un corridoio di terra che permette al visitatore di ammirare la varietà di specie animali e vegetali presenti. All’interno dell’Oasi sono stati attivati due importanti progetti di reintroduzione che hanno riportato sul territorio specie animali ormai scomparse: l’Oca Selvatica e la Cicogna Bianca, a cui è dedicato il centro visite. Nel vicino comune di Ostellato si trovano le Vallette, oasi naturalistica, residuo delle antiche Valli del Mezzano, lunga 10 km e ideale per passeggiate, escursioni, birdwatching, pesca sportiva e fotografia naturalistica. Sono riconosciute dalla Provincia di Ferrara come “Oasi di Protezione della Fauna” e sono inserite tra le Zone di Protezione Speciale della rete Natura 2000, per la protezione degli ambienti naturali e della fauna selvatica.