Dalla collaborazione tra AppenninoSlow, Orizzonti di Pianura, Fiab e I Pedalalenta è nato PedaliAmo il progetto che attraverso sei percorsi adatti a tutti faranno conoscere la pianura bolognese tra storia, arte e natura
di Chiara Tallone
Chiara Tallone
La pianura è un territorio che ha sempre dato tanto. Oggi, tra argini e campi coltivati si scorgono
testimonianze della secolare tradizione contadina e nobiliare di questa terra che ha voglia di raccontarsi e stupirvi. Dalle imponenti ville e tenute che dominano l’orizzonte a piccole e graziose pievi, tutto qui ci racconta di un passato che ha lasciato la sua impronta nella natura, nella fauna e nell’aspetto geografico ed umano del territorio.
Non siamo abituati ad immaginare la pianura bolognese come una meta turistica, ma è un errore: è una terra ancora inesplorata e ricca di tesori da scoprire e di cui stupirsi! Inoltre questi luoghi sono culla di prodotti culturali, gastronomici ed artistici che possono diventare un’importante attrazione e destinazione turistica se opportunamente comunicati e promossi.
I comuni del progetto Orizzonti di Pianura, per dare nuova vita a queste terre, si sono attivati in prima linea con diverse azioni tra cui la pubblicazione di un bando per il coordinamento di un progetto di rilancio turistico dei loro territori. Data la sua esperienza ventennale in ambito turistico e promozionale in appennino, Appennino Slow, consorzio misto senza scopo di lucro, si è fatto avanti chiedendosi “perchè non provare a fare ciò che facciamo in montagna anche per la pianura?”. Si sono chiesti come poter raccontare e come poter far vivere questo territorio seguendo i chiari principi guida di sostenibilità, ecologia e curiosità. In pianura una caratteristica su tutte spicca: la facilità e l’accessibilità con cui la si può raggiungere dalla città. Questo elemento non solo la contraddistingue, ma la rende meta ideale per gli amanti della bicicletta: dai turisti che hanno già esplorato le mete più famose e hanno voglia di scoprire luoghi più “autentici” in una dimensione più piccola, intima e inedita, agli abitanti locali e in genere a chi ogni weekend tira fuori dal garage la mountain bike o la classica bici da città per partire alla scoperta di nuove destinazioni.
Nasce così “PedaliAMO la Pianura”: un progetto coordinato da Appennino Slow che, grazie anche al lavoro in rete con realtà locali ed associazioni vicine al territorio come la FIAB Castel Maggiore “I Pedalalenta”, promuove i territori della pianura Bolognese attraverso ben sei itinerari completamente ciclabili e adatti a tutta la famiglia. I percorsi sono fattibili da tutti senza criticità o difficoltà, proprio per avvicinare alla pianura e alle su bellezze tutti coloro che vorranno scoprire qualcosa di nuovo, grandi e bambini in bici e, perché no, anche a piedi.
Gli itinerari, scelti con l’aiuto delle FIAB locali tra cui appunto I Pedalalenta, sono ad anello per ricongiungere partenza e arrivo e toccando paesi, graziose frazioni, luoghi di interesse storico ed artistico e riserve naturali protette. Ognuno di essi è caratterizzato da un fil rouge che unisce i luoghi creando un esperienza sempre diversa e facendo si che in ciascun percorso si possano scoprire tesori e luoghi davvero inaspettati.
Diversi dei percorsi studiati toccano uno degli elementi che, forse più di altri, caratterizzano queste terre: le tantissime aree naturali protette presenti in pianura. È il caso ad esempio del Bosco della Panfilia (attraversato dall’itinerario chiamato “Verso il Bosco” ) che coi suoi 81 ettari è un dei pochi e rari esempi di foresta planiziale. Questo tipo di foresta era anticamente diffuso nella pianura Padana e le poche foreste che qui ancora lussureggiano sono rari esempi sfuggiti al disboscamento. Oggi è dimora di piante, alberi, animali e pesci delle specie più svariate, qui i più fortunati possono avvistare la volpe, la puzzola, il tasso, il riccio o la talpa e vi consigliamo di fermarvi per qualche minuto ad ascoltare i rumori del bosco: vi stupirete di quanta vita riempie le fronde degli alberi.
Restando in tema di aree naturali, come non citare l’Oasi La Rizza, un tempo risaia, che oggi ospita tantissime varietà di uccelli. L’oasi è attraversata da due dei sei itinerari e, una volta al suo interno, ci si può prendere un po’ di tempo per esplorarla più a fondo seguendo la segnaletica presente. Particolarmente suggestivo è osservare l’Oasi dai capanni creati per osservare la natura senza recare disturbo alla fauna che qui vive e prospera.
Se la palude è un elemento caratteristico della natura di pianura, non poteva mancare un itinerario dedicato a questo habitat caratteristico e suggestivo “le Antiche Paludi Bolognesi” il cui sviluppo della ciclovia è caro alle FIAB locali come la FIAB Castenaso.
In una palude nel Comune di San Pietro in Casale c’è luogo sospeso tra storia e natura: il Casone del Partigiano. Il casone veniva usato come riparo per i cacciatori sin dal Settecento nel cuore della palude. Durante la Seconda Guerra Mondiale divenne punto di raccolta per i partigiani e qui avvennero diversi scontri con i nazifascisti in ritirata. Date le condizioni ormai precarie, il casone crollò e furono proprio i partigiani, finita la Guerra, a ricostruirlo per lasciarne memoria alle generazioni future. Oggi quest’area, oltre ad essere luogo di memoria e pace, è anche parte del sistema di aree protette e custodisce arbusti, alberi, flora e fauna tipici degli ambienti umidi. Se non lo avete mai visitato allora lo incontrerete nell’itinerario 5 “Dove Passò la Storia”.
Proprio l’itinerario 5 ci da occasione di introdurre un altra tematica che, oltre a quella naturalistica, caratterizza la pianura: ovvero l’arte e l’architettura. Vi sarà capitato, girando per le strade di campagna, di vedere grandi ville e tenute, o piccole pievi e villaggi all’ombra di argini. Tutto questo costituisce il patrimonio artistico di queste terre e ne racconta il passato. Percorrendo l’itinerario 5 si incontra ad esempio una bellissima quanto rara testimonianza di chiesa in stile tardo gotico “fiorito”: la chiesa e campanile di Santa Maria a Venezzano-Mascarino.
Icone di questi luoghi sono certamente le ville di campagna: luoghi di soggiorni stagionali dei nobili provenienti dalle grandi città o, più spesso, fulcro della vita agricola. È il caso di Villa Beatrice: perfetto esempio di Villa Bolognese Cinquecentesca completa di poderi tenuti a mezzadria. La villa oggi mostra i tratti distintivi dell’architettura del tempo: la doppia scala che conduce alla loggia, la netta distinzione tra piano nobile e di servizio e la netta divisione degli ambienti padronali da quelli dedicati al lavoro di tutti i giorni.
In tema di ville di campagna non si può non citare Villa Smeraldi col suo Museo della Civiltà Contadina. Villa, parco e museo sono un’eccellenza per l’intera Città Metropolitana. L’itinerario 1 “di Tenute e di Canali” parte proprio da Villa Smeraldi a San Marino di Bentivoglio e qui si può dedicare un po’ di tempo alla visita anzitutto del parco “all’inglese” dove spicca subito il laghetto e le statue datate tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo. A circondarlo vi è una montagnola e un sentiero la attraversa sino alla sommità, un luogo davvero suggestivo. Il museo ospita migliaia di testimonianze della vita nei campi, della lavorazione della canapa e altre materie prime e numerosi attrezzi e strumenti originali perfettamente conservati. Grazie alle numerose sezioni del museo è quindi possibile scoprire e toccare con mano la vita quotidiana in queste campagne. Infatti in pianura non mancano certo i musei. Oltre a quello di Bentivoglio, davvero interessante è il Magi 900 che collezioni temporanee, permanenti, eventi e mostre lo rendono un cuore pulsante nel mondo dell’arte della Città Metropolitana.
I sei itinerario di “PedaliAMO la Pianura” toccano complessivamente più di venti attrazioni storico-naturalistiche, attraversa 35 paesi e località.
Per ulteriori dettagli sugli itinerari: www.appenninoslow.it