Il Polyphylla fullo è uno degli insetti più grandi presenti in Italia. Appartiene al gruppo degli scarabeidi e può raggiungere i 4 centimetri di lunghezza
Guido Pedroni
Maggiolini, un termine usato per una certo numero di coleotteri spesso in modo improprio. Nel caso di Polyphylla fullo il termine è corretto è il maggiolino dei pini.
Uno degli insetti più grandi presente in Italia insieme al cervo volante, il maggiolino dei pini, è stato descritto da Linnaeus nel 1758. Sicuramente è il più grande melolontino europeo, potendo raggiungere una lunghezza di circa 4 cm. I melolontini appartengono al gruppo più grande degli scarabeidi, che sono coleotteri. Il suo corpo è trai più corazzati nel mondo dei coleotteri, nettamente convesso con una colorazione che va dal grigio fino al rossastro; è ricoperto da una peluria bianca molto fine e corta che forma macchie irregolari creando una policromia marmorizzata, molto diversificata da individuo a individuo.
Oltre a queste caratteristiche estetiche, presenta un carattere molto particolare, il ventaglio antennale, che nel maschio raggiunge un notevole sviluppo e una forma speciale; questo conferisce al Polyphylla fullo un aspetto inconfondibile. È probabile che questa struttura (polyphylla = molte foglie) sia in funzione di processi chemiosensoriali, come la percezione di feromoni presenti nell’aria che possono guidare i maschi a trovare le femmine. Importante la struttura a ventaglio perché aumenta l’efficacia delle antenne; più le antenne sono “frangiate” e “allungate”, maggiore è la superficie che agisce a contatto con l’aria, dove sono dispersi i feromoni attrattivi verso le femmine.
La femmina ha invece una struttura antennale del tutto simile agli altri scarabeidi, cioè le antenne non sono provviste del vistoso ventaglio antennale, ma di un più semplice e ridotto apice con leggere frangiature.
Le larve, cioè l’insetto giovane, molto diverso dall’adulto, hanno la caratteristica forma a “C”. La testa presenta un paio di mandibole molto robuste e sviluppate, utilizzate per nutrirsi di radici ed un esiguo paio di antenne e di occhi. Le zampe sono robuste per consentire all’animale di muoversi all’interno del terreno dove cresce e dove avviene la trasformazione in insetto adulto. Lungo tutto il corpo sono presenti minuscoli forellini utilizzati per la respirazione nel sottosuolo.
La larva vive a contatto con l’apparato radicale di graminacee e ciperacee, di cui si nutre, in ambienti soprattutto sabbiosi.
L’adulto ha abitudini notturne; durante il giorno si sistema sulla corteccia delle conifere dove riesce a mimetizzarsi perfettamente grazie alla colorazione di pronoto ed elitre. Nel periodo notturno si muove alla ricerca del partner; è attratto dalle luci artificiali.
Il periodo di sfarfallamento va da maggio ad agosto. Non è facile osservare questo insetto e non è facile ritrovarlo, non tanto per una effettiva rarità ma soprattutto per le particolarità delle sue abitudini di vita.