Il GUERCINO

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Fino a febbraio alla Pinacoteca Nazionale di Bologna una nuova esposizione dedicata al rapporto tra Giovanni Francesco Barbieri e i suoi collaboratori più fidati

di Carmen Santi

La pittura bolognese sta vivendo una stagione di rinnovato interesse anche a livello internazionale, come testimoniano le mostre di successo dedicate quest’anno a Guido Reni (Städel Museum di Francoforte e Museo del Prado di Madrid) e a Lavinia Fontana (National Gallery of Ireland di Dublino). Tra i principali protagonisti della tradizione artistica bolognese ed emiliana è anche Guercino, al secolo Giovanni Francesco Barbieri (Cento 1591 – Bologna 1666), cui la Pinacoteca Nazionale di Bologna dedicherà una mostra in programma dal 28 ottobre 2023 all’11 febbraio 2024.

Guercino
San Guglielmo riceve l’abito monastico 
1620
Bologna, Pinacoteca Nazionale
 © Ministero della Cultura – Pinacoteca Nazionale di Bologna

Curata da Barbara Ghelfi e Raffaella Morselli, l’esposizione intende analizzare il rapporto di Guercino con i suoi collaboratori più fidati, con l’obiettivo di chiarire le dinamiche professionali, artistiche e imprenditoriali che hanno caratterizzato il successo del suo studio artistico. “Gran disegnatore e felicissimo coloritore” lo definì il contemporaneo Ludovico Carracci e i numerosi schizzi grafici stesi dall’artista per lo studio di figure e composizioni documentano il continuo lavorio che contraddistingueva la genesi di ogni sua opera sin dal progetto iniziale.

La prima sezione della mostra sarà incentrata proprio sul modus operandi di Guercino e sul suo processo creativo, attraverso l’analisi di alcune delle sue più importanti pale d’altare conservate alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, recentemente sottoposte ad approfondimenti tecnico-diagnostici effettuati dal Laboratorio Diagnostico per i Beni Culturali del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna (Campus di Ravenna) nell’ambito del progetto Guercino. Oltre il colore. Quello di Guercino divenne ben presto un brand di successo e più cresceva la sua notorietà sul mercato locale, più aumentava la mole delle commissioni al punto da obbligare il pittore, in società col fratello Paolo Antonio, ad organizzare in maniera puntuale e rigorosa il lavoro nel suo studio, incentivando i suoi collaboratori più stretti (oltre al fratello Paolo Antonio, Bartolomeo, Cesare e Benedetto Gennari) a specializzarsi nella pratica di generi artistici differenti per velocizzare e differenziare la produzione. Ogni pittore dello studio, perciò, aveva compiti ben precisi e alcuni di loro potevano accettare commissioni in autonomia sia per collezionisti privati, sia per altari pubblici, producendo sia opere originali, sia copie di qualità decisamente alta, per le quali non è da escludere la mediazione dello stesso Guercino.

Guercino
Madonna del Passero 
1615-1616 Bologna, Pinacoteca Nazionale
© Ministero della Cultura – Pinacoteca Nazionale di Bologna

Nella seconda parte dell’esposizione è quindi indagato in maniera sistematica l’apporto specifico delle diverse personalità gravitanti attorno al Guercino e responsabili, con lui, del successo dell’impresa familiare, offrendo un ampio quadro di lettura del carattere aziendale dello studio del maestro tra Cento e Bologna, dove l’esecuzione e la vendita di copie seguiva precise strategie commerciali che interessavano anche i clienti e i collezionisti, sempre attenti ai cambi di quotazione di quadri fatti alla maniera del Guercino. Elemento fondamentale per la conoscenza dell’attività dello studio pittorico Barbieri è il “Libro dei Conti”, formidabile strumento amministrativo la cui compilazione era demandata a Paolo Antonio Barbieri, oggi conservato presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna e che sarà esposto in mostra accanto alle opere del maestro.

Particolare spazio sarà dato infine all’opera di Benedetto Gennari, nipote di Guercino ed erede dell’attività di famiglia, che divenne un esperto ritrattista e, sospinto dalla fama dello zio, nella primavera del 1672 iniziò un ventennale soggiorno presso le corti di Francia e Inghilterra, prima di tornare a Bologna dove morì nel 1715.

L’esposizione “Guercino nello studio” si inserisce in un più ampio piano di iniziative che nel nome di Guercino coinvolgerà siti e musei della città metropolitana di Bologna e dell’intera regione Emilia-Romagna, che in autunno vedrà anche la riapertura al pubblico della Pinacoteca di Cento dopo il terremoto del 2012.

LA MOSTRA
Guercino nello studio
Bologna, Pinacoteca Nazionale
28 ottobre 2023 – 11 febbraio 2024
Martedì e mercoledì: ore 9-14 
Da giovedì a domenica e festivi: ore 10-19 
Lunedì chiuso 
Accesso per i gruppi (8-25 persone) con prenotazione obbligatoria
www.pinacotecabologna.beniculturali.it
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