ETRUSCHI, CELTI E ROMANI: IN CAMMINO TRA LA STORIA 

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 Tre semplici percorsi per scoprire i siti archeologici delle valli del Savena e dello Zena e del Reno: Claterna (Ozzano), Monte Bibele (Loiano) e Kainua (Marzabotto). 

di Bianca Brizzante e Valentina Fioresi

In Appennino ci sono molti luoghi che raccontano la Storia più antica del territorio, grazie a importanti ritrovamenti archeologici spesso visitabili grazie a una facile escursione.
Ecco allora tre semplici percorsi per scoprire le aree intorno ai siti archeologici che si trovano tra le valli del Savena e dello Zena e la Valle del Reno: Claterna (Ozzano), Monte Bibele (Loiano) e Kainua (Marzabotto). 


Il Museo della Città 
Romana di Claterna 

I Calanchi dell’Abbadessa

L’antica città romana di Claterna, situata nei pressi di Ozzano dell’Emilia, nasce come villaggio a vocazione agricola per poi guadagnare dignità urbana con l’elevazione al rango di municipio. Se delle strutture pubbliche, ad eccezione del foro, non è rimasta alcuna traccia, la documentazione dell’edilizia privata è estremamente ricca. Alcune delle domus rinvenute presentano pavimenti mosaicati, grandi vasche e giardini porticati, mentre altre sono riconducibili a tipologie edilizie più modeste, con pavimenti in battuto e alzati in materiale deperibile. Al di fuori della città si estendono le necropoli e le aree produttive. Il sito archeologico ad oggi non risulta liberamente visitabile ma è possibile immergersi nella realtà dell’abitato presso il Museo della Città Romana di Claterna di Ozzano. Direttamente dalla cittadina si può raggiungere anche la Chiesa di Sant’Andrea, da cui si può iniziare un trekking spettacolare che vi porterà sulla cresta dei panoramici Calanchi dell’Abbadessa. Seguendo i percorsi 801A e 801B si possono prima costeggiare e poi risalire i calanchi, cioè i profondi solchi provocati sui fianchi argillosi delle colline. Partendo dalla piccola chiesa il sentiero dapprima attraversa una zona arbustiva, poi si addentra sul fondo dei calanchi e si arrampica nel bosco. Alla fine della salita raggiungerete la sterrata Via del Pilastrino, da cui si può godere di una vista davvero inaspettata sui monti circostanti, che va da Monte Bibele fino al Corno alle Scale. Da qui si può poi tornare al punto di partenza chiudendo l’anello composto dai due percorsi CAI. 


La sacralità  
di Monte Bibele

Monte BIbele

L’area di Monte Bibele risulta frequentata dalla Preistoria all’epoca romana ed è interessante notarne la costante connotazione sacra. Sul massiccio di Monte Bibele è situata la stipe votiva etrusca, in origine probabilmente una vasca naturale adibita ad area sacra all’interno della quale sono state rinvenute numerose statuette votive in bronzo. Alle pendici di Monte Tamburino si trova la necropoli risalente alla fase dell’insediamento celtico, mentre nella zona di Pianella di Monte Savino ha sede il villaggio etrusco-celtico con relativa necropoli. Si consiglia di completare la visita del sito presso il Museo Civico Archeologico Luigi Fantini di Monterenzio, dove sono conservate le evidenze archeologiche più significative. Il parco archeologico di Monte Bibele si può raggiungere a piedi imboccando il sentiero 803 da Quinzano (la “Via della Carrozza”), un largo sentiero percorribile anche in MTB o EMTB. Si inoltra subito nel bosco misto, ogni tanto intervallato da scorci particolari e quasi “marittimi”, tra cespugli di ginestre e rocce che un tempo componevano il fondale del mare che copriva la zona nel Pliocene. Proseguendo sul sentiero 805 si raggiunge il centro servizi di Monte Bibele e successivamente l’area archeologica vera e propria: è necessaria una piccolissima deviazione dal sentiero, ben segnalata. A questo punto il sentiero ripiega in direzione Quinzano (sentieri 803A e 803): consigliata ovviamente anche la salita verso la cima di Monte Bibele, da cui si domina tutta la vallata circostante. 

L’antica città etrusca di Kainua

La necropoli etrusca di Marzabotto

L’antico insediamento di Kainua, localizzato nel territorio dell’attuale comune di Marzabotto, si colloca tra le città stato più importanti dell’Etruria Padana. Visitando l’area archeologica è possibile osservare l’impianto urbanistico ortogonale della città: quattro principali assi stradali dividono l’abitato in otto quartieri, rivelando così l’esistenza di un vero e proprio piano urbanistico. Qui è possibile ammirare i resti di diverse abitazioni private, spesso caratterizzate dalla presenza di un cortile centrale dotato di pozzo e di ambienti dedicati alle produzioni artigianali. All’interno del tessuto urbano gli interventi di scavo più recenti hanno portato alla luce i santuari di Tinia e Uni, la coppia divina a capo del pantheon etrusco. Sul pianoro occidentale sorge l’acropoli, sede di cinque edifici sacri, tra i quali spiccano il podio altare B, luogo sacro dedicato al culto delle divinità infere, e il grande tempio C, edificio a pianta tipicamente tuscanica. Collocate a est e a nord della città si trovano due necropoli disposte a lato della strada extra urbana. La presenza delle sepolture è suggerita da segnacoli, per la maggior parte costituiti da semplici ciottoli fluviali ovoidali; solo alle sepolture più eminenti, infatti, sono riservati segnacoli elaborati in materiale pregiato, come ad esempio il marmo. I principali reperti provenienti da Kainua sono conservati nel vicino Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto. 

Dopo aver visitato il sito è possibile spostarsi (anche utilizzando il treno) da Marzabotto a Pian di Venola: da qui è possibile iniziare un trekking che ci condurrà sulla cima di Monte Sole. Abbandonando la Storia più antica potremmo immergerci in quella più recente e purtroppo tragicamente legata alle vicende del Secondo Conflitto Mondiale. Direttamente dalla stazione di Pian di Venola il sentiero 132 ci porterà sulla cima di Monte Sole, da cui potremo ridiscendere grazie ai sentieri 100A e 100 attraversando la zona dei Prati di Caprara. 

INFO: eXtraBO – extrabo@bolognawelcome.it; Tel. 051 6583109

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