Così torniamo sulla Via degli Dei

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Gli accorgimenti da tenere presente prima di  intraprendere la Bologna Firenze, la Via della Lana e della Seta o gli altri percorsi interregionali

Testo di Rachele Elmi

Finalmente è arrivato il momento che tutti noi stavamo aspettando da tanto, troppo tempo, ovvero: poter ripercorrere la nostra amata Via degli Dei, attraversando i paesaggi mozzafiato che l’Appennino riesce a regalarci. Questo periodo di lockdown non è stato semplice, ci ha privato di tutte le nostre abitudini, della possibilità di fare quello che amiamo, di trascorrere le giornate in mezzo ai boschi del nostro Appennino, di andare a trovare i nostri affetti più cari, ma sicuramente ci ha insegnato che la libertà è un dono che spesso sottovalutiamo.

La ripartenza non sarà facile, ci saranno molte più accortezze, molte più regole che dovremo assolutamente seguire per riuscire a tornare alla normalità, ma l’importante sarà riuscire a lasciare, anche solo in parte, questo periodo alle spalle.

Quello che vi aspetta sicuramente sarà una Via degli Dei diversa rispetto a come l’abbiamo vissuta fino ad ora. Intanto, per la consapevolezza dell’importanza di un percorso, fisico e intimo, che vi regalerà nuovamente la possibilità di essere liberi, con tutte le implicazioni di una possibilità che ci è stata nuovamente concessa. Inoltre, perché, nella pratica, bisognerà stare attenti a seguire le nuove regole per il contenimento del Coronavirus per proteggere noi e le tante persone che si incontreranno lungo il cammino.

Lo spostamento tra le varie Regioni del 3 giugno scorso ha segnato per la Via degli Dei ma anche per tutti gli altri itinerari interegionali come la Via della Lana e della Seta, il Cammino di San Francesco da Rimini a La Verna, la Via Francigena stessa… , l’inizio della riapertura e della ripartenza.

In tanti si saranno trovati alla linea di partenza proprio il primo mercoledì di giugno, perché in moltissimi hanno continuato a chiedere informazioni agli uffici turistici per sognare e programmare il proprio percorso. InfoSASSO, l’ufficio referente per la Via degli Dei, in questi tre mesi non si è mai fermato: da marzo in cui non arrivava nessuna mail al 4 maggio, inizio della fase 2, le richieste sono cresciute in modo esponenziale e le classiche informazioni necessarie (l’elenco delle strutture ricettive presenti sul cammino, le modalità d’acquisto della cartoguida – aggiornata e ristampata all’inizio dell’anno – e della credenziale, il “passaporto” del viandante) sono state affiancate da tutte le precauzioni da seguire e dalle modalità sicure e corrette per la percorrenza dell’itinerario.

Tantissime le domande dei camminatori sulla sicurezza, soprattutto per quello che riguarda la sosta nelle strutture ricettive che stanno lottando contro tempo e poca chiarezza (tra l’altro a cavallo di due Regioni) per prepararsi al meglio ed assicurare tutti le garanzie ai clienti in arrivo, rispettando le nuove normative. Camere multiple che diventano doppie, tavoli più ampi, kit per l’igiene personale da cambiare rispetto al passato, segnalatori per il distanziamento, zone adibite a zaini e scarponi, aree accoglienza all’esterno della struttura… tutte nuove modalità che i ristoratori e gli ospitalieri della Via degli Dei e della Via della Lana e della Seta hanno dovuto affrontare per poter riaprire. Alcuni, per fortuna pochissimi lungo questi due percorsi tra Emilia e Toscano, addirittura non hanno riaperto.

Tutti devono fare la loro parte. Quali sono quindi le precauzioni che anche gli operatori chiedono ai camminatori? Prima regola chiamare in anticipo le strutture in modo tale da verificare che effettivamente siano aperte e prenotare il proprio soggiorno. Ma anche le regole “base” di questo periodo: attendere all’esterno dell’accoglienza ogni volta che non si riesce a rispettare il metro di distanza, lavarsi spesso le mani e utilizzare l’asciugamano personale, evitare gli assembramenti, non scambiarsi nulla. Ma questo periodo di lockdown ha portato anche nuove motivazioni ed entusiasmo per la ripartenza: video promozionali delle strutture per conoscere da vicino chi vi accoglierà sul territorio, qualche nuova attività che timidamente si affaccia sul mercato, nuove collaborazioni e reti per affrontare insieme l’emergenza (per esempio alcune strutture ricettive di San Piero a Sieve hanno creato dei coupon utilizzabili solo dai viandanti della Via degli Dei e hanno coinvolto bar, pasticcerie, forni e negozi del paese).

Infine un ringraziamento speciale è doveroso verso tutti i volontari del CAI che dal 4 maggio hanno ripreso in solitaria la loro attività per pulire gli itinerari e permettere ai camminatori di ripartire in sicurezza, che non è solo quella dell’emergenza coronavirus ma anche quella della quotidiana attenzione da mettere in montagna.

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