Bologna e la Madonna di San Luca

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Dal 1433 i bolognesi salgo e scendo dal Colle della Guardia portando sulle spalle la sacra effige, dipinta da San Luca Evangelista, con entrambe le icone (Madonna e Bambino) di carnagione scura

di Giuliano Musi

(articolo pubblicato nel numero uscito nell’inverno 2017)

La Madonna di San Luca davanti a Porta Saragozza durante una processione nel 1916

Bologna non sarebbe Bologna senza la Madonna di San Luca. La sacra immagine da sempre unisce i Bolognesi, e non solo i Bolognesi, senza distinzioni di età, ceto sociale o credo politico. La discesa dal Colle della Guardia alla Cattedrale in centro città, la settimana di permanenza, e la successiva risalita al Santuario, sono momenti di grande emozione che coinvolgono l’intera cittadinanza.

L’immagine della Madonna di San Luca è una delle componenti essenziali della vita di Bologna. Dal Colle della Guardia protegge la città ed è venerata dai bolognesi di ogni convinzione politica che hanno fatto ricorso alla sua intercessione in ogni momento difficile per loro e per la città. Durante i terribili bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale tutti quelli che riuscivano a raggiungere i rifugi organizzavano preghiere di gruppo rivolte alla Madonna di San Luca mentre le bombe all’esterno distruggevano case e strade, falciando migliaia di vite.

una processione in un dipinto di Flaminio Minozzi

L’evento che ha dato vita al tradizionale pellegrinaggio che avviene ogni anno risale al 4 luglio 1433. Bologna da mesi era flagellata da piogge torrenziali che stavano causando una terribile carestia. Il beato Nicolò Albergati che era vescovo di Bologna, insieme ad altri nobili cittadini, decise di far scendere dal Colle in processione l’immagine della Madonna. Appena l’icona giunse in città le piogge cessarono all’istante e uscì il sole.

Da allora ogni anno la Madonna raggiunge Bologna, portata a spalle dalla Congregazione dei Domenichini, e resta una settimana nella basilica di San Pietro dove tutti passano a salutarla. Il mercoledì viene portata in processione da San Pietro sul sagrato di San Petronio da cui impartisce la benedizione alla città di cui è protettrice. Dopo la benedizione, sempre in processione, rientra a San Pietro dove sosta fino alla domenica successiva.

 

Porta Saragozza durante una processione nel 1914

Nel pomeriggio della domenica del ritorno, percorrendo in processione il centro cittadino, arriva prima a Porta Saragozza dove da l’ultima benedizione alla città poi raggiunge il Meloncello e infine inizia la dura salita che la riporta alla Basilica sul Colle della Guardia.

 

Non si sa la data esatta in cui l’icona è stata portata da Bisanzio (Costantinopoli-Istambul) sotto le Due Torri ma non esistono dubbi sulla sua origine bizantina. La tradizione vuole che sia stata dipinta da San Luca Evangelista che era anche un apprezzato pittore.

Si racconta che San Luca abbia dipinto due madonne “odighitrie” usando come base il legno del tavolo usato dalla Sacra Famiglia per la preghiera ed il cibo. Una delle due immagini pare sia quella ora venerata a Czestochowa, la seconda quella di Bologna. In entrambe le icone Madonna e Bambino sono di carnagione scura (logico, pensando alla loro località di origine) tanto che spesso vengono identificate come Madonne Nere. La Madonna di Czestochowa è giunta in Polonia dopo una lunga serie di trasferimenti (tra cui un periodo in Russia) terminata una lunga sosta iniziale a Costantinopoli, dentro Santa Sofia (che in passato non era moschea ma cattedrale cattolica), proprio insieme a quella di San Luca.

Per l’immagine venerata sul Colle della Guardia l’approdo a Bologna pare sia stato molto meno complicato. Una versione sostiene che sia stata portata da un pellegrino che l’aveva trafugata a Gerusalemme durante le Crociate. E’ molto più credibile che sia stato un nobile bolognese che aveva partecipato alle Crociate a prenderla e regalarla alla comunità che era già operante sul Colle della Guardia.

Un dipinto del portico datato 1708

Una seconda versione sostiene che sia rimasta per secoli nella Basilica di Santa Sofia a Costantinopoli (che custodiva la sterminata collezione di icone appartenenti a Santa Elena, madre dell’imperatore Costantino) e da lì abbia poi raggiunto molti anni dopo le Due Torri portata dal pellegrino greco Teocle. Nel 1150 Teocle aveva letto la scritta che pare figurasse sotto l’icona in cui si diceva: “Questa tavola dipinta da San Luca è da portare nella sua chiesa sul Colle della Guardia”. Teocle (che evidentemente sapeva bene dove era il Colle della Guardia) si sarebbe subito offerto di eseguire personalmente l’incarico.

Da recenti studi e restauri risulta che la pittura superficiale risale certamente al XI o XII secolo ma sotto di questa c’è un disegno di epoca anteriore di stile bizantino. Non esiste dubbio invece che l’icona, appena giunta a Bologna, sia stata donata ad Angela Bonfantini, giovane di estrazione nobile, che aveva creato una comunità religiosa sul Colle della Guardia su cui poi nel 1194 è stata eretta la basilica. Fin da allora Bologna è meta di un intenso pellegrinaggio mariano. Nelle ultime classifiche dei santuari mariani italiani più frequentati figura al quinto posto.

L’icona della Madonna di San Luca appartiene al gruppo delle immagini definite “odighitrie” in cui appunto la madre indica con la mano il figlio benedicente che è l’unica via per la salvezza.

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