Alla scoperta di Monte Adone

0

Sei chilometri ad anello attorno a Brento, tra torrioni naturali, resti della Linea Gotica e animali esotici. Attenzione ai balzi

di Stefano Lorenzi

(Pubblicato sul numero uscito nell’inverno del 2011)

L’itinerario che vi proponiamo in questo numero ci porta sulla vetta di Monte Adone a conoscere ambienti molto particolari. Si parte da Brento, nel comune di Monzuno si prende per via Vallazza (sentiero CAI 110) e dopo circa 200 metri si trova sulla sinistra l’inizio del sentiero. Fatti pochi passi ci si trova in mezzo ad un “mare solidificato”, con tanto di conchiglie fossili: molluschi marini e ostriche che testimoniano come il Contrafforte Pliocenico, qualche milione di anni fa, fosse coperto dal mare. La salita non è difficile, e in poco si arriva al pianoro dove si trovano, ricordati con una bacheca, i segni della Linea Gotica. Il panorama è molto bello, si vede una gran fetta del territorio bolognese. La particolarità del luogo sta nei numerosi tipi di piante presenti lungo l’itinerario: roverella, ginestre, ginepro, orniello e tanti altri ancora. Qui, stranamente, cresce bene il leccio, tipica pianta della macchia mediterranea, ad indicare l’unicità di questo luogo. Da lì, proseguendo con un piccolo strappo, si arriva alla cima di Monte Adone (654m slm). Il panorama è veramente splendido e non sembra nemmeno di essere a pochi chilometri da Bologna.Non ci sono particolari pericoli, ma consigliamo di non sporgervi troppo e soprattutto di tenere controllati i bambini. Abbandonata la croce presente sulla cima, proseguendo lungo il sentiero, si arriva ad una delle altre particolarità di Monte Adone: le torri. Si tratta di due maestosi torrioni lavorati dagli agenti atmosferici che sembrano a guardia di questo luogo. Da qui inizia la lunga discesa, in alcuni tratti anche impegnativa. La fine del sentiero è nei pressi di un grande traliccio. Una volta arrivati sulla strada si hanno due possibilità, o prendere la prima stradella a destra in leggera salita, più corta e che passa in località Piccola Raieda, o proseguire tra le case e, al termine della discesa, risalire a destra. Giunti sulla strada più ampia (CAI 110a) si prosegue a destra. Questa seconda ipotesi è un po’ più lunga, ma passa davanti al Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica dove trovano ricovero animali feriti o abbandonati, in prevalenza di provenienza esotica (leoni, tigri, scimmie ecc). Da qui, con circa 15 minuti di cammino, si chiude l’anello e si ritorna a Brento. Il percorso è lungo circa 6 km con circa 190 metri di dislivello. Vi consigliamo una sosta alla Vecchia Trattoria Monte Adone dove è possibile pranzare gustando ottimi primi piatti con pasta fatta in casa.

Condividi con

About Author

Comments are closed.