Alla conquista di Monte Venere con un salto sul Monte Galletto

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Un anello che parte ed arriva a Monzuno, tecnico ma alla portata di tutti, tra strade sterrate, parchi eolici e fiumi da guadare attorno ad una delle vette più altre dell’Appennino bolognese

Di Giovanni Ferretti

(Pubblicato sul numero uscito nell’estate del 2012)

Questa volta proponiamo agli amici di biker di trovarsi al parcheggio del campo sportivo di Monzuno, parte da qui la nostra ascesa verso Monte Venere, uno dei punti di osservazione privilegiati delle nostre valli bolognesi.

Si parte in salita, prendiamola con calma mantenendo un ritmo regolare. Stiamo seguendo il sentiero CAI n. 019: la strada sterrata si impenna per alcune centinaia di metri attraversando la località Campagne e poi raggiunge un primo incrocio. Il sentiero CAI proseguirebbe verso sinistra, ma per seguire il nostro percorso alla volta di Monte Venere si deve imboccare la cavedagna sulla destra, che gira “in costa”, facendoci rifiatare. Proseguiamo dritti fino ad incrociare l’asfalto della strada comunale via Montecastello. Da qui potremmo girare a sinistra scegliendo le linee di massima pendenza che, su asfalto, ci porterebbero verso il crinale di Monte Venere, ma noi optiamo per un percorso più dolce ed alla portata di tutti. Seguiamo quindi la via asfaltata puntando basso, poche centinaia di metri e troviamo le indicazioni del sentiero CAI 059 che ci invitano a svoltare a sinistra, sempre su asfalto, verso la località La Trappola. Dopo aver fatto la prima faticaccia in salita, questo prolungamento soft ci fa apprezzare il paesaggio della val di Setta che dall’alto dominiamo. Teniamo sempre la sinistra, dopo il piccolo abitato la via riprende quota sino ad incrociare la Strada Freddolina; a questo punto giriamo a sinistra pure noi imboccando la strada “semi-sterrata” che ci porterà con pendenza regolare e pedalabile verso la vetta. Una volta giunti in cima al crinale giriamo a destra sulla mitica via Degli Dei – sentiero CAI n. 010. Il fresco della Pineta ci sarà da conforto. La strada comincia a scendere facendoci velocemente uscire “allo scoperto”, piombando nuovamente sull’asfalto della via Montecastello.

Svoltiamo verso destra abbandonando il sentiero 010 e risalendo poche centinaia di metri, perché l’amata strada sterrata riprende sotto l’imponente apparato in cemento del ripetitore; di qui incontreremo l’agriturismo Sasso Rosso e poi, pedalando lungo l’incantevole saliscendi del crinale, giungeremo all’agriturismo in Località Le Croci. Proseguiamo verso Monte Galletto riprendendo il CAI n. 019  dove ghiaia e roccia non ci fermeranno; durante il week-end non sarà difficile incontrare gruppi di appassionati del Parapendio che da qui decollano ed atterrano con evoluzioni mozzafiato. Non da meno lo spettacolo che ci verrà offerto dal vorticoso moto delle pale del parco eolico dove potremo sostare per riposare ed osservare dall’alto lo spettacolo del panorama che sale dalla pianura sino alle vette più alte dell’appenino Tosco-Emiliano.

La strada ora scende verso Madonna dei Fornelli, ma noi potremo svoltare a destra per il sentiero CAI n. 927 che ci porterà veloci verso l’abitato di Cedrecchia; proseguiamo per il sentiero n. 927, ma lo abbandoniamo salendo a sinistra la cavedagna che porta in località Riolo, teniamo sempre la sinistra senza scendere verso valle. Qui incrociamo il sentiero n. 925 che ci riporterà nuovamente in Località Le Croci. A questo punto ripercorriamo a ritroso il percorso fatto verso Monte Venere, ma salendo qualche centinaio di metri troveremo sulla destra il CAI n. 014 “Trasasso”: gli amanti della MTB non potranno fare altro che godere di questa parte del sentiero in quanto tecnico al punto giusto, con un colpo d’occhio sulla val di Savena da far venire i brividi. Il dislivello negativo è notevole ed infatti in pochi minuti ci troveremo a scendere dentro l’abitato di Trasasso.
Proseguiamo ora girando a sinistra, su asfalto in direzione Monzuno. Dopo il pilastrino “Campagne” posto sopra una panoramica curva, svoltiamo a destra imboccando il sentiero CAI n. 921 così da raggiungere un nuovo punto basso guadando il Rio Maore e risalendo con impegno le ultime ed irte rampe che ricondurranno verso la strada comunale e di qui nuovamente al punto di partenza.

Si tratta di un percorso breve, ma che come sempre richiede una buona preparazione per affrontare con serenità le forti ascese e con sicurezza i tratti di discesa su single-track. Magnifico al mattino, stupendo al tramonto, sole e vento ci faranno compagnia sui tratti di crinale lasciandoci “raffreddare” nei tratti boschivi.

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