Scarperia e il Palazzo dei Vicari tra assedi, guerre e tradimenti

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Fu costruito nel Trecento dopo la caduta della potente famiglia degli Ubaldini. Nel Quattrocento venne ampliato e divenne la sede degli ufficiali della Repubblica Fiorentina. Oggi ospita il Museo dei Ferri Taglienti

Di Michelangelo Abatantuono

(pubblicato nel numero uscito nell’autunno del 2015)

Fin dagli albori del Mille dominavano ampia parte del Mugello, l’alta valle del Santerno e si spingevano nel bolognese giù per la valle del Savena fino a Loiano e a Pianoro. Gli Ubaldini, pur non avendo mai raggiunto la dignità comitale, furono ricchi e potenti e divennero il principale ostacolo all’espansione del Comune di Firenze nella montagna. Ma creavano ostacolo anche ai traffici commerciali lungo le vie del Giogo e dello Stale (Futa), vere e proprie “autostrade” dei secoli medievali.

Per porre termine allo strapotere degli Ubaldini nell’alto Mugello, all’inizio del Trecento Firenze progettò un attacco su due fronti: assediò ripetutamente i loro castelli e fondò nuovi borghi murati per giungere ad un più stretto controllo del territorio (Firenzuola nel 1332 e Scarperia).

Nell’estate 1302 i Guelfi Bianchi (tra cui militava anche Dante Alighieri), cacciati da Firenze, diedero vita alla lega di San Godenzo, alleandosi con Bologna, Pistoia e gli Ubaldini di Montaccianico. Lo scontro precipitò nel 1306, quando Firenze, decisa a chiudere definitivamente  la vertenza, progettò l’assedio alla poderosa fortezza di Montaccianico e la costruzione di due terre nuove nel Mugello.

Per quattro mesi gli assedianti tentarono invano con ogni mezzo di espugnare il castello; solamente  durante l’estate, corrompendo col denaro alcuni membri della famiglia, riuscirono a far capitolare gli Ubaldini. La fortezza venne immediatamente rasa al suolo e l’otto settembre, a poca distanza, si dava inizio ai lavori di costruzione di Castel San Barnaba (Scarperia).

Alla fondazione pare non fosse estraneo il celebre Andrea Pisano, che forse tracciò l’impianto urbano, con mura (dapprima palancati di legno e poi ricostruite in pietra dopo il 1351), strade e piazze, a cui seguì la lottizzazione per popolare il nuovo borgo fortificato.

Nel corso del Trecento, sulla piazza principale, venne eretta una torre come residenza del Capitano, nucleo originario di quello che sarebbe divenuto il Palazzo dei Vicari. Nel 1366 l’architettura aveva già raggiunto una certa imponenza, se si procedette a diversi interventi e migliorie “alla camera del cassero”, al “saettamento” e si prescrisse che “sula tore della guardia del chastagno si faccino quattro merli che son disfatti e chaduti”.

Nel 1415 Scarperia divenne sede di Vicariato. Il Vicario era un ufficiale della Repubblica Fiorentina con funzioni amministrative e giudiziarie e la sua autorità si estendeva su un territorio assai vasto che comprendeva le podesterie di Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Campi Bisenzio, Carmignano, Dicomano, San Godenzo, Sesto, Fiesole e Vicchio. In quello stesso anno la comunità di Scarperia fu dotata di nuovi statuti.

Nel corso del Cinquecento il palazzo subì nuovi interventi, in parte dovuti al terremoto del 1542, che diedero alla struttura l’aspetto pressoché attuale, con la residenza del Vicario, le sale di rappresentanza e le prigioni (il loggiato che oggi è possibile vedere al piano terreno). Gli ultimi interventi di restauro, conclusi nel 1999, hanno ricostruito parti fatiscenti e recuperato gli ambienti monumentali, creando spazi appositi per il Museo dei Ferri Taglienti.

Sulla piazza il palazzo è contornato da altre interessanti emergenze artistiche: la Prepositura dei Santi  Jacopo e Filippo (fondata dagli Agostiniani nel 1325/26) e l’Oratorio della Madonna di Piazza.

Oltre ad una spiccata somiglianza con il Palazzo Vecchio di Firenze (il cui celebre giglio si ritrova anche nell’emblema di Scarperia), il Palazzo dei Vicari subito impressiona per i numerosi stemmi araldici murati sulla facciata. I vicari rimanevano in carica per sei mesi ed erano tenuti a lasciare l’emblema della propria casata. Particolarmente interessanti quelli in terracotta invetriata provenienti dalle botteghe dei Della Robbia e di Benedetto Buglioni. 

Entrando nel cortile del Palazzo, si trovano altre decorazioni con fregi ed insegne araldiche. A sinistra affreschi trecenteschi di scuola fiorentina:  L’incredulità di San Tommaso e una Madonna in trono con Santi, tra cui San Barnaba, protettore di Scarperia, con in mano lo stemma del Palazzo.

Al piano superiore si trovano gli ambienti monumentali con decorazioni e affreschi: nella prima sala uno di questi raffigura la Madonna con Bambino e Santi (scuola del Ghirlandaio). Nella saletta contigua è stato posizionato il cinquecentesco meccanismo dell’orologio della torre, forse opera di Filippo Brunelleschi.

Nella sala vicina sono da segnalare una Crocifissione (XV secolo) e sulla parete destra San  Francesco e San Lorenzo, affreschi del XVI secolo. Nei locali attigui, un tempo residenza vicariale, si conservano i camini originari.

IL MUSEO DEI FERRI TAGLIENTI
Il museo ha sede nella nuova ala del Palazzo e documenta la secolare attività di produzione di lame e coltelli da parte dei locali coltellinai.
L’esposizione si articola in cinque sezioni tematiche: la prima presenta filmati relativi alla lavorazione artigianale del coltello, la seconda è dedicata alla coltelleria italiana e ai suoi centri produttori dalla fine dell’Ottocento fino ai nostri giorni, la terza alla storia dei coltellinai di Scarperia. La quarta sezione, intitolata Lame al femminile, presenta l’altra categoria delle lame taglienti: le forbici per il ricamo e la sartoria. La quinta sezione, infine, è dedicata alla vita sociale, e viene periodicamente modificata.
È possibile concludere il percorso museale al di fuori del Palazzo, con l’ausilio di una guida, visitando l’antica Bottega del Coltellinaio, attiva dall’inizio del ‘900 fino agli anni ’70, tutt’oggi completa dei suoi attrezzi e strumenti utili alla fabbricazione artigianale di forbici e coltelli.

Per info: www.museoferritaglientiscarperia.it  – www.prolocoscarperia.it

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