Nella riserva dell’Acquerino

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Un percorso semplice nel cuore dell’Appennino toscano dal Passo degli Acquipotoli a Luogomano per una giornata nella natura

Non tutti conoscono (ancora) la Riserva Naturale Acquerino-Cantagallo, il cuore della montagna della Toscana, il polmone della Valle del Bisenzio, un luogo unico che riunisce ambienti naturali dalla bellezza incontaminata ed importanti testimonianze della presenza e delle tradizionali attività dell’uomo. Ricca di sentieri per gli appassionati di passeggiate, trekking e mountain bike, con tante aree pic-nic per giornate in natura con bambini, famiglie e amici, offre molteplici possibilità vista la vicinanza al confine emiliano.

Una curiosità: La toponomastica (Acquerino) evidenzia un’area particolarmente ricca di acqua. Oltre ai numerosi ruscelli si trovano anche le fonti di due distinti bacini idrografici: quello del Bisenzio, che proprio all’interno dell’area trova le sue sorgenti, e quello del Reno, di cui è affluente il Limentra, che segna il confine occidentale dell’area.

Il percorso parte da Passo degli Acquipotoli, dove si imbocca una strada forestale immersa in folte faggete. Dopo circa 40 minuti e dopo avere attraversato un’ampia area a prati, si devia a sinistra e, percorso un centinaio di metri, ci si imbatte in quello che rimane del vecchio saggio, simbolo della Riserva, il Faggione di Luogomano. Tornati sulla strada principale si prosegue per Luogomano lasciando le faggete ed entrando in splendidi boschi di querce e castagni fino ad arrivare alle ampie praterie che circondano Luogomano.

Il sentiero si dipana all’interno di una folta copertura arborea, alternata ad ampie praterie e prosegue, con andatura pianeggiante. Giunti al cospetto del Faggione di Luogomano, sebbene mutilato dal recente crollo di entrambe le branche principali, non si può rimanere indifferenti alla suggestione del luogo, dove si trova l’installazione artistica di Tom Claassen, olandese, denominata “Attitudine mentale”. Il legno, materiale impiegato per la realizzazione, determina infatti l’attitudine mentale,  l’inclinazione esistenziale, della statua realizzata. 

Dal faggione si prosegue fino all’abitato di Luogomano, quindi, discesi tre tornanti che si snodano tra vecchi terrazzamenti retti da muretti a secco, si giunge fino ad un’altra installazione artistica, ad opera di Giuliano Mauri, denominata“Anfiteatro della Val di Bisenzio”che ha voluto creare, attraverso il suo intervento di Arte ambientale, un luogo carico di devozione per la natura.

Tempo di percorrenza: 3 ore e 30 minuti circa A/R
Dislivello: 400 m in discesa

 

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