IL FAGIANO COMUNE

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Gli scatti di Vivarelli Nelle Valli Bolognesi

Originario dell’Asia (il suo areale primitivo era compreso tra la Cina e il Caucaso), il fagiano comune è oggi una specie cosmopolita, introdotta in quasi tutti i continenti a scopo venatorio. In Italia, la sua introduzione come selvaggina risale al tempo degli antichi Romani, ma attualmente popolazioni più “interessanti” per la caccia hanno rimpiazzato quelle originarie.

Sedentario, il fagiano comune nidifica in ambienti freschi e umidi, tra prati incolti, zone coltivate, boschi e cespugli. Occupa preferibilmente zone con folta vegetazione, filari alberati e siepi, a quote inferiori ai 1000 metri. Di grosse dimensioni ma dotato di modesta apertura alare (70-90 cm), presenta uno spiccato dimorfismo sessuale: il maschio esibisce un piumaggio variopinto con una coda sottile e lunga fino a oltre 50 centimetri, la testa è dotata di pennacchi auricolari e il collo è di un colore verde iridescente che contrasta con il rosso di caruncole facciali e bargigli; la femmina ha la coda più corta e un abito meno appariscente, di colore grigio-brunastro macchiato di scuro. Il fagiano comune si nutre di semi, frutti, insetti e piccoli vertebrati.

Si sposta di preferenza sul terreno, ma se costretto si alza rapidamente in volo. Diurno, trascorre la notte posato sui rami. Si riproduce in regime poligamico e tra marzo e maggio depone – in genere in una sola covata annua – da 8 a 15 uova di colore bruno-olivastro, che la femmina cova per 3-4 settimane; i nuovi nati compiono i primi voli a circa 12 giorni di vita.

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