di Federico Marchesi
Si può scegliere un trekking lungo le vigne appoggiate sui dolci pendii della Valsamoggia, oppure una bella camminata alla ricerca del pignolesco migliore nei monti a sud ovest di Bologna. I più golosi potranno invece andare alla ricerca del nettare degli Dei lungo l’antica strada romana che unisce Piazza maggiore a Piazza della Signoria, a Firenze. Poi formaggi, salumi o tartufi, con le splendide giornate alla ricerca del prezioso fungo apogeo all’interno delle tartufaie del territorio.
Negli ultimi anni il trekking e l’enogastronomia stanno assumendo un ruolo sempre più importante nell’offerta turistica dell’Appennino bolognese. La realizzazione di nuovi sentieri, la Via degli Dei in primis, sommato alla riscoperta della cucina tradizionale, ha determinato l’aumento di appassionati che desiderano fare esperienze abbracciando i due mondi. Se prima camminatori e buongustai viaggiavano separati, ora è giunto il momento di unire l’amore per il trekking lento con quello per la buona tavola.
I tour operator che trattano di turismo slow prestano sempre più attenzione alla ricerca di questo binomio per presentare un’offerta nuova che vede uniti cammini ed enogastronomia.
L’immagine del trekking enogastronomico era ben diversa rispetto al nuovo fenomeno: ci si fermava a mangiare in un ristorante, agriturismo o rifugio solo al termine di una giornata di cammino. Oggi invece, si parla sempre di più di Food Trekking: dove l’esplorazione del territorio tra paesaggi, storia, cultura e tradizioni, viene arricchita dalla scoperta dei prodotti tipici locali.
Per il territorio bolognese, ad esempio, il tour operator Appennino Slow offre diverse possibilità di trekking in tal senso, unendo la bellezza dei cammini appenninici e collinari con le eccellenze gastronomiche della zona.
Un grande risultato per questa nuova forma di turismo è dato dal vino: incremento dovuto anche all’apertura al pubblico delle cantine e delle aziende vinicole, dove si tengono degustazioni guidate.
Sui colli bolognesi spiccano due prodotti in questo ambito: il Pignoletto e il Lambrusco. Per il primo, in particolar modo, vengono anche organizzati eventi dedicati come il “Raid del Pignoletto”, che coinvolge i comuni di Zola Predosa, Monte San Pietro, Monteveglio, Savigno, Sasso Marconi e Casalecchio di Reno, nella zona sud-ovest di Bologna.
Nel bolognese, il punto di riferimento del binomio vino-trekking è il comune di Valsamoggia dove nelle località di Monteveglio, Zappolino e Oliveto passa tutt’ora la Via dei Brentatori, risalente al 1250. Questa Via aveva al tempo lo scopo di spostare prodotti agricoli e soprattutto vino dalle campagne alle città in sicurezza, poiché le strade di pianura erano pericolose a causa delle incursioni delle truppe modenesi.
Appennino Slow organizza trekking lungo la “Via dei Brentatori” per poter riscoprire i panorami suggestivi e i luoghi che narrano della nostra storia e cultura, il tutto sostando presso agriturismi e cantine dove assaporare i vini migliori del territorio.
Per quanto riguarda la gastronomia invece, l’Appennino bolognese fornisce numerose possibilità di passeggiate durante tutto l’anno ai ritmi della stagionalità delle produzioni.
Nel periodo autunnale, l’alta valle del Reno (da Porretta Terme al Parco regionale del Corno alle Scale) con i suoi faggi, castagni e ruscelli si tinge di colori meravigliosi. È proprio in questa stagione che viene effettuata la raccolta delle castagne e dei marroni, da gustare nelle tradizionali ricette locali e nelle sagre montanare.
Un trekking enogastronomico sull’arco appenninico che non si può perdere è “Il nettare degli Dei” (www.appenninoslow.it), che ripercorre parte della storica “Via degli Dei”. Lungo il percorso, tra scenari mozzafiato, fossili e millenarie conchiglie, all’altezza di Sasso Marconi si raggiunge un’Azienda Agricola presso la quale approfondire il mondo delle api e degustare tipicità a base di miele.
Fra gli altri prodotti da non perdere nel territorio collinare bolognese, uno è sicuramente il tartufo. Nelle nostre colline, ci si può cimentare nella ricerca del tartufo nelle Tartufaie: zone dove è possibile andare alla ricerca dei tartufi accompagnati dagli esperti. I mesi di ottobre e novembre la città metropolitana di Bologna dedica particolare attenzione a questo prodotto, che ha come patria le località di Savigno e Sasso Marconi. In entrambe le località viene annualmente organizzata la Tartufesta, che attira migliaia di persone sia dall’Italia che dall’estero, riunite per assaporare il Re del sottobosco. Per questa occasione, non mancano i trekking enogastronomici nel territorio delle “Tartufesta”.
Altri trekking di Appennino Slow da non perdere? Nel comune di Valsamoggia viene proposto un Food Trekking per gli amanti dei formaggi e del pane: “Pane, formaggio e castelli”. Nelle località di Monteveglio e Bazzano, tra antiche rocche e castelli si impareranno le antiche tecniche per fare il pane e il formaggio immersi nei profumi dei forni e caseifici locali.