Nel 1934 la notizia di miracolose apparizioni del Beata Vergine ad alcune ragazzine. La curia diffidò i parroci della Valle a dare credito alla vicenda ma un Monsignore raccolse fatti e testimonianze
di Claudio Evangelisti
Sia l’estasi mistica, come anche l’apparizione di una entità aliena, è un fatto soprannaturale. Seppure autentici, questi accadimenti possono riscontrare elementi meno veritieri e dubitativi.
Anche Lourdes e Fatima non sono sfuggite a questa sorte. Nel 1934 in una piccola località dell’Appennino Bolognese si verificò un avvenimento straordinario che raccolse centinaia di fedeli: l’apparizione della Beata Vergine. Nel 1935 la Curia Bolognese pubblicò un’ordinanza circa le presunte apparizioni di Scascoli, dove si comandava a tutti i buoni fedeli di astenersi dal recarsi in quel luogo “che non è senza pericolo per l’integrità della vera fede”. Vennero diffidati i parroci della Valle del Savena a sostenere tali manifestazioni soprannaturali. Nel 2012 ancora la Curia, emette una notificazione su queste apparizioni al Casetto e i relativi messaggi della Madonna, puntualizzando che l’eventuale disobbedienza a queste disposizioni da parte dei parroci, diaconi e religiosi sarà punita con la sospensione a divinis, mentre si invitano i fedeli ad attenersi alla sana dottrina cattolica. Non la pensava così Mons. Mario Serrazanetti, stimato teologo, il quale raccolse con cura i fatti avvenuti e i messaggi inviati da questa misteriosa entità, come nel 1935, il medico condotto della zona Vincenzo Rocca che fu presidente del Comitato Madonna del Bosco.
Tra Livergnano e Scascoli esiste una incantevole radura circondata dai boschi, delimitata dal torrente Savena e l’antica strada della Futa. Questo piccolo lembo di territorio ben curato è, per testimonianza diretta, un’area pervasa da grande pace e spiritualità: è la Terra Benedetta di Scascoli.
IL PRESAGIO: “Il fronte si fermerà a Livergnano e, quando si muoverà, la guerra finirà in un lampo”.
Si crede che in tempi remoti esistesse in questa piccola valle un convento dei Carmelitani situato in località Casetto, ai margini di quel luogo chiamato da secoli, Bosco della Madonna. Sulla riva opposta del Savena si trovava la chiesa di Sant’Ansano (di cui abbiamo parlato in un recente servizio, ndr), distrutta dalla guerra e dove si dice che il sacerdote che l’officiava, praticasse l’esorcismo. Ora, ai giorni nostri, in mezzo a questi campi è stata eretta una chiesa dalle grandi vetrate e con il tetto al modo nordico. Si tratta dell’Eremo Madonna del Bosco situato nell’epicentro della Linea Gotica, sconvolta dagli eventi bellici del 1944 – 45. In quel punto la Madonna predisse: “Il fronte si fermerà a Livergnano e, quando si muoverà, la guerra finirà in un lampo”.
Il 10 settembre 1934 a pochi metri di distanza da questa chiesa, avvenne il primo prodigio: l’apparizione della Beata Vergine nelle forme di una bella signora vestita di bianco. La prima veggente fu una bimba di dodici anni, Evelina Grillini abitante a La Valle di Scascoli. La piccina era stata inviata dallo zio, a vigilare la vigna dalle uve ormai mature. Ad un tratto apparve una donna a lei sconosciuta e subito la invitò ad allontanarsi. La signora si dirige verso di lei e le dice: “Qui voglio una chiesa. Vi dirò sotto quale titolo voglio qui essere onorata e venerata”. La bimba confusa, la fissò e poi corse verso casa per avvisare dell’accaduto. Tornò insieme al cugino armato di schioppo e gli indicò il punto della vigna dove vedeva ancora la signora: “È quella la donna che non vuole andare vià!”. L’uomo guardò ma non vide nulla. La bimba alzò la voce: “Ma sì è là vicina a quell’olmo! È vestita di bianco è ha sulla fronte una striscia d’oro!” Il contadino ripetè che non vedeva nulla e s’allontanò insieme alla ragazzina che voltandosi indietro fino a casa sua, andava ripetendo quanto era bella…
La notizia di quell’apparizione si propagò di casa in casa e in breve tempo le parrocchie di Livergnano e Scascoli seppero dell’avvenuto miracolo. Subito dopo la gente corse sul luogo recitando ininterrottamente il sacro rosario. Dopo questa prima visione l’arciprete Don Angelo Galli, riferì al cardinale che altri bambini e bambine osservano la visione. Chi la vedeva vestita di bianco con le mani giunte e il rosario pendente, chi vestita d’azzurro col Bambino. Il parroco scrisse:“ Ho trattato la cosa con una certa delicatezza invitando i parrocchiani e anche l’autorità ecclesiastica a non essere creduloni ma invitando tutti alla preghiera affinchè si degni la vergine farci conoscere cosa vuole da noi”. Il fatto è che l’arciprete di Scascoli da 37 anni in grado di garantire da sempre equità assoluta sulle varie percezioni simili a queste, fece chiedere, nelle successive apparizioni, il nome della misteriosa signora e il 19 ottobre del 1934 seppe che era la Madonna del Santo Rosario.
Altre veggenti furono le bimbe Clelia Venturi, Gina Gabrielli e Pina Coicetto.
La veggente più importante del secolo scorso fu Iolanda Collina protagonista principale di questi eventi miracolosi. Iolanda proveniva da Roncosecco di Scascoli. Nel 1935 a 11 anni incominciò a sentire come una forza sovraumana, spingerla verso il luogo delle apparizioni. Si recò al Casetto insieme alla sorellina Luisa che durante la preghiera nel giorno dell’Ascensione, assieme a un centinaio di fedeli, la vide prima impallidire, fissare gli occhi al cielo, immobilizzata e senza dare segno di vita. Iolanda raccontò poi, in un sermone, che vide scendere dal cielo una bella lettera, una “EMME”. La domenica successiva le apparve la Madonna in tutto il suo splendore. La vide ancora altre volte e quando si recò da sola, la Madonna gli parlò: “Allegra, vivi e prega” le disse. Varie sono le profezie e i messaggi che gli furono comunicati, come l’annuncio della guerra e la distruzione di Pianoro (la Cassino del nord) predetta sei anni prima e che puntualmente si verificò. Nel 1941 Iolanda e Luisa entrarono nell’istituto delle Suore Carmelitane di Via Saragozza a Bologna, accompagnate dall’Arciprete di Scascoli. Successivamente furono inviate presso le Suore di Santa Clelia Barbieri alle Budrie, dove prese i voti anche una terza sorella, Marcella. Dei fatti di Scascoli, con i particolari delle apparizioni, si conservano abbondanza di documenti presso il convento di San Domenico a Bologna, raccolti da Padre Angelico. Attraverso le apparizioni di Jolanda venne descritto il disegno per il santuario da erigersi che il geometra Pirazzoli eseguì, definendolo tecnicamente perfetto. Jolanda Collina morì a soli 23 anni il 1° aprile 1947 e prese i voti sul letto di morte assumendo il nome di suor Ilaria. Sua sorella Luisa diventò Suor Eugenia mentre Marcella, la terza sorella, prese il nome di Suor Assunta tenendo sempre fede ai voti di segretezza sui fatti accaduti. Attualmente l’Associazione Testimoni Terra Benedetta composta da fedeli provenienti da tutta Italia, si sta occupando dei restauri del Santuario.