Dal gufo reale al barbagianni, ecco tutti i rapaci notturni che dominano le nostre valli

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Dalla pianura all’appennino, il nostro territorio ospita la quasi totalità delle specie presenti in Italia. Molte preferiscono le aree agricole e nidificano nei sottotetti e nei ruderi abbandonati

foto e testi di Paolo Taranto

(pubblicato nel numero uscito nell’autunno del 2016)

Il nostro territorio, dalla pianura alla collina ospita quasi tutte le specie di rapaci notturni che vivono in Italia, dalle più comuni come la Civetta e l’Allocco, a quelle migratrici come l’Assiolo, e le più rare e difficili da vedere come il Gufo reale; mancano solo le due specie alpine (Civetta nana e Civetta capogrosso).

La Civetta (Athene noctua) è sicuramente il rapace notturno più conosciuto, tutti ne avrete vista almeno una nella vostra vita, anche perché la si osserva facilmente pure durante le ore diurne; si riproduce molto spesso utilizzando cavità nei ruderi o negli edifici, quindi spesso convive con l’uomo, svolgendo anche una funzione molto nel controllo biologico dei roditori e delle lumache. Per questo motivo evitate di usare topicidi di ogni genere, anticoagulanti o colla per topi, tutte sostanze estremamente dannose per le Civette.

Il Gufo comune (Asio otus) è ampiamente distribuito sia in ambienti di pianura agricola (che preferisce) sia in ambienti collinari, in inverno si riunisce in dormitori comuni, chiamati “roost”, dove si possono contare anche diverse decine di esemplari. Si riproduce usando vecchi nidi di corvidi (soprattutto gazze e cornacchie) e, come la maggioranza dei rapaci notturni, si nutre prevalentemente di micromammiferi.

Molto simile al Gufo comune è il Gufo di palude (Asio flammeus) che invece è uno svernante in Italia, quindi arriva da noi in inverno e riparte in primavera per tornare nei territori del nord Europa. E’ molto simile al gufo comune, da cui si distingue per l’assenza dei ciuffi auricolari.

L’Assiolo (Otus scops) è il rapace notturno più piccolo d’Europa ed è un migratore che arriva nei nostri territori in primavera per riprodursi e riparte in settembre per tornare in Africa; nidifica utilizzando i buchi scavati dai picchi sui tronchi e ha una dieta basata soprattutto su grossi insetti (principalmente cicale ma anche coleotteri, ortotteri, mantidi, scorpioni, ragni etc.). Caratteristico è il suo verso, una singola nota “chiù” ripetuto anche fino a più di un’ora continuamente, per questo somiglia ad un allarme o una sveglia; in molte località infatti il suo nome dialettale è proprio “Chiù”.

Anche l’Allocco (Strix aluco) è un rapace notturno molto comune soprattutto in ambienti collinari perché vive in habitat boschivi, sfrutta per nidificare le cavità nei vecchi tronchi, soprattutto negli alberi di Castagno, e si nutre principalmente di micromammiferi. E’ tipico il suo verso, facilmente udibile in tutte le colline a partire dall’imbrunire e per tutta la notte.

Il Barbagianni (Tyto alba) vive invece in ambienti di pianura agricola, è difficile osservarlo in collina, anche se qualche decennio fa era più abbondante; anche negli ambienti tipici il Barbagianni sta subendo un forte calo di popolazione, passando da specie molto comune alcuni decenni fa a specie quasi rara o estinta negli ultimi anni; la principale causa di questo calo è dovuta all’assenza di siti riproduttivi adatti, il Barbagianni nidifica usando cavità in vecchi edifici, stalle, casolari, sopratutto nei sottotetti, richiede quindi delle nicchie piuttosto ampie per potersi riprodurre; la modernizzazione agricola e architettonica però sta drasticamente riducendo le possibilità di trovare nicchie adatte per questa specie causandone quindi il forte calo. I nidi artificiali sono dunque un’ottima soluzione per proteggere e aiutare questa specie.

Il Gufo reale (Bubo bubo) è il rapace notturno più grande d’Europa, e ha una dieta molto varia che va dai mammiferi di piccola e media taglia a uccelli, carcasse, rettili, anfibi e anche pesci. In provincia di Bologna si è estinto negli ultimi 30 anni, ma per fortuna si è avuto il ritorno spontaneo di una coppia nel 2012 e la specie sembra in ulteriore espansione; essendo un super-predatore le sue popolazioni sono sempre molto ridotte rispetto ad altre specie di rapaci notturni di mole inferiore.

Le uscite con Paolo
Paolo Taranto organizza uscite naturalistiche e workshop fotografici dedicati ai rapaci notturni, in location già sperimentate e ricche. Visitate il sito www.fotografianaturalistica.org per aggiornamenti o contattate Paolo via email: fotografianaturalisticaorg@gmail.com

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