COLOMBACCIO

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Gli Scatti di Vivarelli nelle Valli Bolognesi

William Vivarelli – Vivarelli.net 

Il colombaccio (Columba palumbus) ha un piumaggio grigio bluastro con sfumature che vanno dal rosa, nelle parti inferiori, al verde, sul collo. Si contraddistingue dal piccione comune per il suo collare bianco (che tuttavia non forma un anello) e per le bande verticali sull’ala, ben visibili in volo. Di medie dimensioni, si presenta con una forma pesante e possente. Il becco rosato, alla base giallognolo, è appuntito e ricurvo. Ha ali lunghe, coda squadrata e  zampe rosa.

Il Colombaccio conduce tipicamente una vita gregaria, sopratutto nel periodo che va dall’autunno alla primavera. In questo periodo si sposta in stormi numerosi alla ricerca di cibo, senza disperdersi ogni volta che si esaurisce un’area di pascolo. Ha un carattere diffidente, anche se può vivere in centri abitati, sopratutto nel periodo della riproduzione. Possiede una vista molto acuta ma il suo udito è piuttosto modesto.

Il periodo riproduttivo inizia ad aprile. Il maschio compie delle parate nuziali in volo e sugli alberi, con ritualizzazione della somministrazione del cibo da parte del maschio alla femmina. Entrambi contribuiscono alla costruzione del nido: la femmina utilizza stecchi e ramoscelli che gli porta il compagno. La femmina depone 2 uova alla volta, che vengono covate per 17 giorni a turno: di giorno dal maschio e di notte dalla femmina. Depone solitamente 2 o 3 volte all’anno. I piccoli restano nel nido per 3-4 settimane e sono allevati con il “latte di piccione”, una poltiglia secreta dalla mucosa del gozzo.

Il colombaccio nidifica in Europa, Africa nord-occidentale e Asia occidentale e meridionale. Tipicamente abbandona le regioni più settentrionali d’autunno per poi farvi ritorno in primavera. Soprattutto nell’Europa meridionale, è stanziale e significative popolazioni si sono stanzializzate anche in Italia.

L’urbanizzazione del Colombaccio è un evento estremamente interessante. Il suo habitat originario era rappresentato dalle zone boschive e forestali europee, ma nel corso degli anni ha dimostrato una notevole capacità di adattamento agli ambienti urbani e alle modifiche apportate dall’uomo al paesaggio.

Oggi i Colombacci li possiamo osservare in molti parchi urbani, giardini e aree verdi delle nostre città.

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