Tracce di medioevo e tante sagre nell’incontaminato territorio di San Benedetto val di Sambro
di Giada Pagani
(articolo pubblicato nel numero uscito nell’inverno 2017)
Avvolto da un fascino immutato, l’Appennino Bolognese si presenta come un luogo rimasto in buona parte indenne dal caos contemporaneo. Fa parte di questo “piccolo mondo antico” il Comune di San Benedetto Val di Sambro, a metà strada tra Bologna e Firenze e facilmente raggiungibile dall’Autostrada del Sole (A1) e dalla linea ferroviaria Direttissima Bologna-Prato. Ha grande rilievo per il territorio il lago di Castel dell’Alpi, l’unico della Provincia di Bologna ad essersi formato naturalmente. Dall’inizio degli anni ‘60 ad oggi, il lago è diventato un punto di riferimento per i turisti che amano immergersi nella pace della sua ricca vegetazione. La festa più sentita è quella di Sant’Antonio che si celebrata la seconda domenica di luglio e che culmina con un suggestivo spettacolo pirotecnico sulle acque del lago allo scoccare della mezzanotte.
I Musolesi, Cedrecchia, la Villa di Cedrecchia, Zaccanesca, Qualto e Pian del Voglio sono alcuni degli splendidi borghi capaci di lasciare senza fiato il visitatore. A un chilometro da Madonna dei Fornelli, sulla SP79, tra San Benedetto Val di Sambro e Monzuno si incontra Zaccanesca, un piccolo gioiello di origine medioevale che sorge a 100 metri dal letto del torrente Savena. Conosciuto già nel 1200 con il nome di “Caccianesca”, questo gomitolo di case aggrappate alla valle, anno dopo anno riacquista l’originario splendore grazie all’impegno dei suoi abitanti. Qui si può trovare il mondo intero d’estate, ma solo due persone d’inverno: Domenico e Renzo detto “Favilla”, che sono i custodi della storia di questo luogo magico. Lungo la stradina centrale che conduce alla chiesa, il 15 agosto si tiene la famosa “Polentata” in onore di Santa Maria Assunta. Anche la “Festa di Sant’Antonio Abate” è tra le più sentite della zona e dal 1863 (anno della fondazione della chiesa) nella 3° domenica di gennaio fa del borgo il punto di ritrovo della montagna.
A circa 10 minuti d’auto dal capoluogo e a soli 2 chilometri da Madonna dei Fornelli, in direzione Pian del Voglio, un altro bel borgo emerge dai castagneti secolari. Si tratta di Qualto, un cammeo storico dominato dalla monumentale chiesa di San Gregorio Magno, davanti alla quale la seconda domenica di agosto va in scena la festa patronale in onore della Beata Vergine del Carmine, che nel 1630 protesse Qualto dalla peste. Solo le opere “en plein air” dipinte sulle facciate di alcune abitazioni mostrano tracce di modernità, conferendo ancora più unicità all’abitato, in un equilibrio perfetto tra passato e presente. Un’ altra eccezionale bellezza naturalistica e storica è la Flaminia Militare, oggi conosciuta anche con il nome di Via degli Dei, un tragitto da Bologna a Fiesole (Firenze), che attira ogni anno migliaia di viaggiatori a piedi, a cavallo e in mountain bike.
Il tratto più suggestivo di questo lungo percorso si trova sul Monte Bastione, al confine tra S. Benedetto Val di Sambro e il Passo della Futa (Firenze), a 1.190 metri d’altezza. Da Madonna dei Fornelli (780 m s.l.m.), prendendo la SP79 e seguendo il percorso Cai 019 si arriva a Pian di Balestra, dove le indicazioni segnalano l’imminente incontro con i resti della Flaminia Militare, scoperti nel ’79 da Cesare Agostini e Franco Santi. Nati rispettivamente nel 1936 e nel 1930 a Castel dell’Alpi, per ben due anni scavarono con tenacia sul crinale del Monte Bastione fino all’eccezionale scoperta del basolato romano.
Un appuntamento imperdibile con la cultura montanara invece è “Borghi di Vini”: tantissimi visitatori restano ammaliati da Qualto, Zaccanesca, I Musolesi e Le Serrucce di Ripoli, che diventano le location perfette per sorseggiare ottimi vini, accompagnati da gustose specialità locali in cui si assapora tutto l’amore di queste piccole comunità per il loro territorio. ( Zaccanesca l’ultimo sabato di giugno – Serrucce di Ripoli terzo sabato di luglio – Qualto l’ultimo sabato di luglio – Borgo Musolesi penultimo sabato di agosto). San Benedetto Val di Sambro è un territorio colmo di ricchezze naturalistiche impareggiabili. Un bene prezioso che può contare sulla tutela di alcuni infaticabili difensori, come il Dott. Vincenzo Speghini, cosmetologo e farmacista, che come un moderno Virgilio, a primavera inizia a guidare le persone in un viaggio alla scoperta delle piante officinali fino ad autunno inoltrato. (Per info: 0534 95104).