Un percorso di 10 chilometri e 630 metri di dislivello che parte da Valserena e sfiora la Via degli Dei e la Flaminia Militare
(articolo pubblicato nel numero uscito nell’autunno 2018)
Da Valserena, situata a 6 km da Pian del Voglio, proseguiamo sulla Provinciale 79 fino ad un incrocio nei pressi della piccola moderna chiesetta, lasciamo la Provinciale e proseguiamo a destra per pochi metri fino alla sommità della dorsale dove parcheggiamo sulla comoda Via del Bastione. L’itinerario parte dall’incrocio con la poco trafficata Via Pian dei Torli che prendiamo in discesa (segnavia CAI 919) in direzione nord-est. Dopo 250 metri giriamo a destra e raggiungiamo la località Fontanabura con i suoi faggi secolari e manteniamo la sterrata (CAI 919) in discesa verso sud nel bosco. Dopo circa 1 chilometro, senza quasi accorgercene, la sterrata si trasforma in sentiero prima di raggiungere l’abitato di Cà dei Borelli; attenzione perché l’ultimo tratto quando lo abbiamo percorso risultava essere particolarmente invaso dalla vegetazione.
Cà dei Borelli è un piccolo e sonnacchioso paesino appenninico, lo attraversiamo seguendo le tracce bianco e rosse del CAI fino all’ultima casa; qui prendiamo a destra in mezzo a un campo e proseguiamo in discesa. Guadiamo un piccolo corso d’acqua che scende da Monte Bastione e proseguiamo sempre in discesa fino ad intersecare l’alveo del Torrente Savena. Lo guadiamo camminando su una fila di ciotoli a pelo d’acqua e teniamo la destra in salita (CAI 917-Alta Via dei Parchi). Questo tratto è molto suggestivo, il sottobosco è solcato da innumerevoli avvallamenti che si intersecano gli uni con gli altri e che contribuiscono a raccogliere ed apportare acqua al Torrente Savena che nasce proprio da questo anfiteatro di monti costituito da Monte Bastione, Monte Luario, Passeggere, Sasso di Castro, Colle del Covigliaio e Monte Freddi. Nei pressi del laghetto artificiale delle Passeggere il sentiero interseca la Via degli Dei (CAI019) che prendiamo in direzione Nord-ovest fino a raggiungere la Piana degli Ossi, una solitaria radura nella quale si trovano i resti delle fornaci dove gli antichi romani fabbricavano la calce.
Proseguiamo, e poco oltre, il bosco lascia spazio a verdi e panoramici pascoli di montagna. Nei pressi di un antico edificio in pietra prendiamo la sterrata a destra in salita che costeggia la cima di Monte Luario e dopo un chilometro, sempre sulla destra, una deviazione segnalata con vecchi cartelli, ci conduce su un tratto ben conservato dell’antica strada romana Flaminia Militare. Seguiamo per qualche decina di metri il basolato e ci ricongiungiamo al sentiero; costeggiamo l’antica cava di Pian di Balestra dalla quale i romani prelevarono la pietra per costruire la strada e successivamente entriamo nell’abitato di Pian di Balestra nostro punto di partenza.
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