Parus ater
Obiettivo Appennino – Gli scatti di William Vivarelli nelle Valli Bolognesi
(pubblicato nel numero uscito nell’autunno del 2017)
La più piccola tra le cince abita prevalentemente aree di montagna, ma se trova un ambiente abbastanza accogliente si spinge anche alle periferie delle aree urbane. La Cincia mora misura circa 11 centimetri di lunghezza e pesa dagli 8 ai 10 grammi. Il ciuffo nero sulla testa e la caratteristica striscia bianca sulla nuca in direzione longitudinale sono i suoi tratti distintivi. Completano la livrea e le guance bianche, la gola nera, mentre il resto del corpo è biancastro nella parte inferiore, panna lungo i fianchi, la schiena variopinta nei toni olivastri, marroni e bluastri. Si ciba principalmente di insetti, ma in inverno si accontenta anche dei semi di vari sempreverdi, soprattutto di pinoli, che trova facendo cadere le pigne per terra. È la foresta di conifere il suo habitat preferito, ma al Sud dell’Europa la specie popola anche i boschi decidui. Il nido viene costruito soprattutto nelle cavità degli alberi ma anche in quelle rupestri e nelle fessure del terreno. Per realizzarlo la Cincia mora utilizza muschio, radici, fili d’erba, rovi e lana. La femmina cova anche dalle 8 alle 10 uova per un periodo che va dai 14 ai 16 giorni e dopo la nascita i pulcini vengono nutriti direttamente nel nido per altri 16 o 17 giorni, prima di raggiungere una maggiore indipendenza. Il periodo di cova va da maggio a luglio. Nei territori settentrionali di diffusione la Cincia mora si limita a una covata all’anno, mentre in quelli meridionali, compreso il territorio italiano, sono possibili fino a tre covate