BARBAGIANNI

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Obiettivo Appennino – Gli scatti di William Vivarelli nelle Valli Bolognesi
(pubblicato sul numero uscito nella PRIMAVERA 2013)

Il barbagianni (Tyto alba) raggiunge una lunghezza compresa tra i 34 ed i 40 centimetri ed un’apertura alare di quasi un metro. È immediatamente riconoscibile per il grande cerchio facciale a forma di cuore che utilizza come fosse un grande padiglione: gli serve infatti per incanalare le onde sonore verso i canali auricolari, riuscendo a percepire anche il rumore dei passi di un topolino che si muove nell’erba.

Come tutti gli strigiformi vola silenzioso senza emettere alcun fruscio. Si nutre di arvicole, rane , insetti e di animali dannosi per l’uomo come ratti e talpe. Un barbagianni adulto mangia approssimativamente tre topi al giorno. Durante il periodo dell’accoppiamento, il maschio offre alla femmina una preda per ottenere la sua disponibilità sessuale. Il periodo riproduttivo coincide con i mesi di aprile e maggio, Non costruisce un nido, si limita a deporre le uova in un luogo riparato e ben nascosto. Dimora negli anfratti rocciosi o nelle crepe degli edifici, specialmente quelli abbandonati, nelle soffitte o tra le travi degli antichi edifici . La covata può contare da 3 fino a 9 uova, che la femmina cova per circa quaranta giorni. Il maschio provvede a nutrire la femmina durante la cova ed entrambi poi si occuperanno della prole, alla quale occorrono circa dodici settimane prima di spiccare il volo.

Una coppia che alleva dai 3 ai 5 piccoli consumerà molti più roditori. Il barbagianni è quindi economicamente vantaggioso per l’uomo ed è per questo che i contadini (nei paesi anglosassoni e purtroppo non in Italia) spesso incoraggiano abitazioni per barbagianni fornendo loro siti per la nidificazione quali una scatola lignea per il nido montato lateralmente rispetto ad un fienile.

Tra i rapaci notturni, il barbagianni è tra quelli più utilizzati nella falconeria (purtroppo). Sono prevalentemente stanziali, notturni o crepuscolari Negli ultimi anni se ne è riscontrata una forte diminuzione, specialmente nelle nostre zone. Speriamo che in futuro ci sia un’inversione di tendenza, sarebbe triste non potere vedere quello che per me è il più bell’animale notturno.

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