Le letture consigliate dalla nostra redazione
BIAVATI – Un filosofo in Piazzola
Di Sandro Frabetti
Capelli castani, naso arricciato, mento giusto, occhi castani, clorito roseo, dentatura sana. Alto 1 metro e 52 cm, sa leggere e scrivere. Professione, calzolaio. Viene descritto così, Oreste Biavati, nel foglio matricolare delle forze armate italiane dalle quali fu riformato per problemi fisici causati dalla malattia tubercolare, saltando così la Prima guerra mondiale. A lui, Sandro Frabetti ha scritto, pubblicato in proprio e dedicato la sua ultima fatica: Biavati – Un filosofo in Piazzola con la prefazione di Fausto Carpani che il “Socrate della Piazzola” ha fatto in tempo a conoscerlo.
“Bologna è sempre stata ritenuta un luogo piacevole, vivo, di pregevole aspetto, ma ciò che è più apprezzato è la socialità mista all’umore scherzoso degli abitanti: è la famosa bolognesità che la si trova, soprattutto, nei bolognesi doc di una volta”, si legge nella quarta di copertina del libro venduto a 15 euro. “Uno dei personaggi tipici, che spicca tra le tante figure tramandate nel tempo, è stato Oreste Biavati, che con le sue storie, aneddoti, battute, ha allietato generazioni di bolognesi e che, ogni tanto, tra un racconto e una battuta (in dialetto, naturalmente), si ricordava di vendere lamette in Piazzola”. Nelle 150 pagine del libro, corredato da molte foto d’epoca e interventi di altri autori, viene raccontata la sua “arte oratoria” e vengono riportate anche le sue critiche pungenti al potere, soprattutto al regime fascista. Come quel giorno che, parlando del cocomero, disse “Mo guardé la gómbra cum l’é bèla vairda int la góssa e se la tajè la pèr la bandîra d’Itâglia: vairda par d fòra, bianca int al me< e tótt un bel råss dänter, l’è un pché ch’a i séppa di smintèn nîgher”. (Ma guardate il cocomero com’è bello, verde la buccia e se lo tagliate sembra la bandiera d’Italia: verde esterno, bianco in mezzo e tutto un bel rosso all’interno, è un peccato che ci siano quei semi neri). Agli informatori dell’Ovra la battuta non piacque e Biavati fu prelevato e portato in carcere ma, come racconta la figlia Anna, non perse comunque il suo proverbiale buonumore e mentre lo portavano via disse “incû a mâgn”.
Dalle pagine di Frabetti emerge tutta l’umanità, oltre alla grande simpatia, di questo piccolo grande “filosofo popolare”.
L’enigma etrusco dell’acqua e del vino
di Gianfranco Bracci
“Lo scheletro riemergeva da millenni di sepoltura. Il teschio risultava spaccato e la bocca era rimasta leggermente aperta: sembrava volesse sussurrare la sua storia”. Un nubifragio riporta alla luce, sulla spiaggia toscana di Baratti, uno scheletro e il suo singolare corredo funebre. Quello che si trovano davanti Laura e Lina, archeologhe esperte chiamate a dirigere gli scavi, è un vero e proprio mistero da svelare, ricco di oggetti enigmatici e iscrizioni oscure. L’acqua e il vino scorrono tra le parole, e le pagine, nelle pieghe della storia, con tutto il potere simbolico e spirituale della loro essenza.
Grazie a una ricostruzione storica accurata, ci troviamo catapultati nel VI sec. a.C. Il lettore si trova a vivere le vicende drammatiche del giovane Velio, strettamente legate a quelle di Petrus, spregiudicato commerciante di vini. Contemporaneamente il passato danza con il presente e si intreccia con le storie personali delle due giovani archeologhe e con la cronaca nera dei nostri giorni. Questo libro è per chi è appassionato di storia passata, ma ha i piedi saldamente ancorati nel presente, per chi coltiva un sogno ed è disposto a tutto per realizzarlo, per chi riesce a immaginare e vivere una storia solo specchiandosi al vetro di una finestra o seguendo il volo di una farfalla.
Stella Rossa – Romanzo partigiano
di Claudio Bolognini
Bologna, 9 agosto 1944. I partigiani liberano dal carcere di San Giovanni in Monte i compagni prigionieri. E per creare confusione aprono le celle anche ai detenuti comuni. Paolo, un ragazzo finito in galera per un piccolo furto, si ritrova libero e finisce sull’Appennino bolognese tra i partigiani della Stella Rossa. Entra a far parte della Brigata: conosce il Vecchio, si azzuffa con Gallo, destinato in realtà a diventare il suo migliore amico, assaggia la disciplina imposta dal mitico comandante Lupo e, soprattutto, incontra Elena, la ragazza di cui si innamorerà. Ed è a partire dalla storia d’amore tra Paolo ed Elena che Claudio Bolognini scrive Stella Rossa: un omaggio all’incredibile ma vera storia di una banda partigiana capace di tener testa all’esercito nazista e ai suoi sgherri fascisti. Ma anche destinata a subire l’eccidio di Monte Sole: 770 morti, tra cui 217 bambini, 132 anziani e 392 donne. Il massacro, conosciuto come strage di Marzabotto, perpetrato dai nazisti in 115 luoghi diversi nel territorio degli attuali comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi, che resta uno dei crimini più efferati di tutta la Seconda guerra mondiale commesso ai danni della popolazione civile. Il romanzo è edito da Red Star Press nella collana Biblioteca della Resistenza. Bolognini, bolognese, classe 1954, ha scritto diversi libri, tra cui, dedicati alla conflittualità politica e sociale italiana, Mani in alto. Il romanzo della banda Casaroli (2013), I ragazzi della Barriera. La storia della banda Cavallero (2015) e I giorni della rivolta. Quelli di piazza Statuto (2018). Oltre a Stella Rossa, con Fabrizio Fabbri ha pubblicato, sempre per la Red Star Press, la graphic novel Sangue del nostro sangue. 7 luglio 1960: la strage di Reggio Emilia (2020).
L’amore è cieco. Cazzinga no!
di Carmine Caputo
Nonostante collabori da tempo con una rispettabile agenzia investigativa, Cazzinga non rinuncia di tanto in tanto a svaligiare gli appartamenti di facoltosi uomini d’affari, con l’obiettivo di sostenere i meno abbienti. Durante una delle sue missioni in un casolare della Scola, incantevole borgo medievale sull’Appennino bolognese, il novello Robin Hood scopre la trama di un delitto che sta per compiersi. Che fare? Non può certo coinvolgere il suo amico carabiniere Antonio Luccarelli, ma nemmeno far finta di niente. La vittima predestinata è un professore amante dei libri, per il quale il matrimonio non rischia solo di essere la tomba dell’amore, ma proprio la sua, di tomba. Viaggiando su e giù tra il bellissimo borgo La Scola nell’Appennino Bolognese e la Puglia, al buon Cazzinga non resta che fare affidamento sui suoi discutibili talenti e sui suoi amici per salvare un innocente. Il romanzo di Caputo è edito da Damster Edizioni e ha un prezzo di copertina di 17 euro