La Bolla di Scascoli

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Il rocambolesco ritrovamento del documento con il sigillo di PIO IX recuperato nel 1947 da un militare americano tra le macerie della chiesa di Santo Stefano e riconsegnato alla comunità dopo oltre 70 anni

di Gianna Solmi

Il ritrovamento della Bolla di Pio IX è una notizia che per noi gente di Scascoli riempie il cuore di gioia e riconoscenza per questa opportunità di arricchire la nostra chiesa con questa pergamena.

Le Bolle papali, sono documenti ufficiali, in forma scritta, emanate dalla Curia Romana con il sigillo del Papa. La nostra, nominava Angelo Gamberini nuovo parroco della chiesa di Santo Stefano in Scascoli dando così l’incarico di istituire una nuova parrocchia sulle macerie di quella precedente. Di questa bolla, inviata al prete di Scascoli, se ne conserva una copia autenticata all’Archivio arcivescovile di Bologna e una menzione negli archivi vaticani.

Ma per capire che cosa avvenne dobbiamo ritornare indietro nel tempo.

OTTOBRE 1944

Ottobre 1944, è in questa data che viene salvato dalle macerie questo documento. In quel periodo l’Italia è dilaniata dalla guerra, i tedeschi arretrano al nord. Attorno a Scascoli, infuria la battaglia, un terribile bombardamento aereo e terrestre distrugge la chiesa di Santo Stefano. Un ufficiale aggregato alla 88esima divisione, V armata Usa, trova tra le macerie un documento di cui ignora il significato. È una pergamena miracolosamente intatta, scritta in latino e corredata da sigillo e cordino. Il militare si chiama Wolfgang Lehmann ed è uno dei Ritchie Boys – il gruppo speciale di intelligence .

Riporta negli Stati Uniti quella carta decorata come souvenir di guerra, la mette in cornice e l’appende in casa sua. Viene congedato dall’esercito con il grado di maggiore e comincia una nuova carriera al ministero degli esteri degli Stati Uniti: vice ambasciatore a Saigon, gestisce l’evacuazione americana dal Vietnam. Poi è console generale a Francoforte. Alla sua morte viene sepolto nel cimitero degli eroi di Arlington.

APRILE 2022

Nell’aprile del 2022, l’avvocato Walter Lehmann, nipote di Wolfgang Lehmann, si mette in comunicazione con la Monuments Men and Women Foundation a Dallas, nel Texas. Ha rintracciato l’organizzazione navigando su Google, dopo aver letto molti libri sulle opere trafugate durante la guerra. Creata dallo storico, esperto d’arte e scrittore Robert Edsel nel 2007, la Fondazione ha raccontato al mondo la straordinaria avventura degli uomini e delle donne, 348 benemeriti in divisa arruolati dal presidente Roosevelt che tra il 1943 e il 1951 hanno recuperato in Europa decine di migliaia di capolavori sottratti dai nazisti a musei, biblioteche, archivi, gallerie pubbliche e private.

Così la mail di Lehmann, che spiega di aver in mano un documento salvato sotto le bombe da suo zio tanti anni prima in Italia, riceve immediatamente una risposta. Si mette in moto un meccanismo che coinvolge Eric Lee e la sua squadra al Kimbell Art Museum di Forth Worth, il tenente Sebastiano Antoci del comando carabinieri Tutela del patrimonio culturale, monsignor Sergio Pagano prefetto dell’Archivio apostolico Vaticano. La bolla di Pio IX, vergata con inchiostro al piombo, è parzialmente scolorita dall’esposizione alla luce ma i raggi ultravioletti ne consentono la lettura.

GIUGNO 2023

New York, 6 giugno 2023. Fabio Finotti, direttore dell’Istituto di cultura italiana a New York, ospita una cerimonia solenne. Alla presenza di Robert Edsel, del tenente Martina De Vizio e di Anna Bottinelli, l’avvocato Lehmann consegna al console generale Fabrizio Di Michele e attraverso di lui al tenente Antoci il documento firmato da Pio IX .

“Mio zio sarebbe felice di questo epilogo 79 anni dopo”, dice Lehmann. Aggiunge una frase significativa: “Incoraggio altri veterani e le loro famiglie che possiedono reperti simili a contattare la Fondazione”. È quel che spera la presidente Bottinelli: “La bolla papale è l’oggetto numero 36 da noi restituito ai legittimi proprietari”.

Anna Bottinelli, presidente della Monuments Men and Women Foundation, ringrazia tutti quelli che hanno contribuito alla restituzione, tra cui il tenente Sebastiano Antoci dei Carabinieri Tpc, il Kimbell Art Museum che ha curato il restauro e monsignor Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano. “Il recupero di opere d’arte e documenti storici contribuisce al recupero della nostra storia e della nostra identità. È anche un modo di riflettere su quanto è stato distrutto dalla guerra”, ha detto il direttore dell’Istituto di Cultura Fabio Finotti.

Per chi avesse delle curiosità storiche sulla chiesa di Scascoli si possono trovare le note di Romano Colombazzi nel numero precedente di questo periodico (Anno XVI- numero 59), sempre in quel numero viene raccontato che in questi luoghi è stato girato il film Teresa con la regia di Fred Zinnemann guidato da dei soldati americani che avevano vissuto Scascoli durante la guerra, sicuramente compagni di Wolfgang Lehmann). Scascoli nel 1951 era un set scenograficamente perfetto, si potevano vedere i ruderi di molte case distrutte dal conflitto mondiale e le persone divenute comparse nel film vivevano ancora in condizioni di miseria.

Quello invece che pochi sanno è che nel 2016 l’Associazione il Nido della Valle ha organizzato una Giornata Studio con mostra fotografica, dal titolo: “Vita novecentesca in un piccolo borgo dell’appennino tra guerra e pace”. Ispirandosi a questo film per omaggiare e raccontare della gente di questo borgo nei tempi passati. I fotogrammi del film e le foto scattate sul set hanno permesso alla nostra Associazione di individuare le comparse. Successivamente ci siamo attivati per trovare le persone ancora viventi che al tempo erano ragazzi o piccoli bambini. Sono stati poi intervistati e ripresi accanto alle loro immagini dei fotogrammi del film. Nel filmato creato le persone hanno rilasciato preziose testimonianze di vita vissuta con aneddoti sulle loro paure, sulle loro emozioni e curiosità. Se vi fosse la possibilità mi piacerebbe raccontarvi questa esperienza. La nostra indagine durata più di un anno, ha favorito incontri privati e pubblici, ed è diventata un documento storico per il Borgo di Scascoli.  In futuro sarebbe auspicabile che questo nostro progetto venisse portato ad una dignità storica che si merita.

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