testo e foto di Paola Balboni e Andrea Morisi (Sustenia srl)
Anche la pianura bolognese, nel suo piccolo, ha il suo “Camino Real”. Lo abbiamo battezzato così, un po’ scherzando e un po’ richiamando l’assonanza tra il nome della proprietà (Reale Collegio di Spagna) di buona parte del territorio che viene attraversato ed il noto sentiero peruviano.
Il “Camino Real di Baricella” lo abbiamo percorso per la prima volta all’inizio di maggio, nell’ambito dei vari percorsi che stiamo sperimentando con le iniziative del calendario primaverile “Natura di Pianura!” promosso dalla Convenzione GIAPP (Gestione Integrata Aree Protette della Pianura). Si tratta di una curiosa performance di cavdagning che si snoda per circa 10 km, con un tracciato ad anello quasi completo, in un contesto di agricoltura estensiva in cui, però, emergono diversi elementi di interesse culturale, ambientale e storico, che bene rendono l’idea di quante cose offra il territorio di pianura, spesso sottovalutate e misconosciute.
Il percorso parte dalla piazza Pertini di Baricella, centro abitato il cui nome evoca luogo che in origine era di confine, non solo tra Bologna e Ferrara, ma anche tra la terra e la palude, come testimoniano ancora le ampie distese aperte di molti tratti del territorio agricolo attuale. Imboccando verso sud-est la Via Pedora si esce dall’abitato di Baricella fino ad incrociare la Via Sant’Anna che fiancheggia l’area sportiva e porta alla Via Bocche, strada poco trafficata e già utilizzata da molti locali per passeggiare, correre e andare in bicicletta. Dopo circa un kilometro, oltrepassate le arginature delle vasche di uno degli ultimi zuccherifici rimasti, sopra il quale si possono osservare in volo i cavalieri d’Italia con le lunghe zampe color rosso corallo, si giunge all’ingresso dell’Area di Riequilibrio Ambientale, realizzata come mitigazione della attigua discarica. Questa ormai risulta invisibile grazie ai rigogliosi rimboschimenti eseguiti dal Reale Collegio di Spagna più di vent’anni fa, in collaborazione con il Comune di Baricella. Come ci spiega il Dr. Massimo Paolucci, curatore del Collegio stesso, il “Reale Collegio Maggiore di San Clemente degli Spagnoli”) è stato istituito nel 1364 dal Cardinale Egidio Albornoz (1310-1367) per ospitare studenti universitari spagnoli fuori sede presso l’Ateneo bolognese. L’istituzione gode di uno status di extraterritorialità e possiede in diverse località bolognesi anche dei terreni destinati all’attività agricola. Tra questi quelli presenti in Comune di Baricella, in parte oggi trasformati in una area verde (riconosciuta come sito di importanza comunitaria) e in parte ancora coltivati.
Il “Camino Real di Baricella” si sovrappone, in questo tratto, con quello di visita dell’Area di Riequilibrio Ambientale, tabellato e provvisto di punti schermati per l’osservazione della fauna. Si attraversano così boschi, prati e zone umide, senza accorgersi che si transita a pochi metri dalla scarpata della discarica, oggi comunque chiusa. Ma la bellezza di questi 28 ettari di natura sta in particolare nella possibilità di osservare anatre e oche selvatiche (spesso con concentrazioni di centinaia di individui) e altri uccelli acquatici, ma anche variegate fioriture che compaiono progressivamente nei grandi prati e che attirano moltissime farfalle. Durante la visita occorre ricordarsi non solo che si tratta di un’area protetta, ma pure che ci si trova su una proprietà privata. Anche per questo l’area potrebbe risultare temporaneamente preclusa alla visita.
Usciti dall’anello di visita dell’Area di Riequilibrio Ambientale, si ritorna su Via Bocche e la si attraversa per accedere alla larga e rettilinea cavedagna che attraversa la parte ancora coltivata della proprietà del Reale Collegio di Spagna. Frumento ed altre colture agricole estensive lasciano libera la vista sulla piatta pianura fino a giungere al canale di bonifica, imboccato il quale verso ovest, sulla cavedagna che lo fiancheggia in destra idraulica, porta nuovamente sulla via Bocche, che si percorre verso nord-ovest, ritornando all’abitato di Baricella. Olè!